Il pianoforte di Vacchi

Lugano: Lucchesini per la prima assoluta della Sonata n.1 di Vacchi

Andrea Lucchesini
Andrea Lucchesini
Recensione
classica
Lac di Lugano
Vacchi/Lucchesini
06 Febbraio 2018

Il concerto di Andrea Lucchesini al Lac di Lugano per la stagione di Lugano Musica si è aperto con una novità assoluta, la Sonata n. 1 di Fabio Vacchi, sfatando in qualche modo una dichiarazione dell'autore stesso che sostiene di sentirsi a proprio agio solo con la polifonia. In realtà la sonata ha dato prova come il pianoforte gli sia congeniale, quasi una seconda anima. Gli arpeggi iniziali hanno fatto immaginare che in sala aleggiasse il fantasma di Liszt, ma subito si è stati presi di contropiede perché la scrittura ha continui cambi di direzione, frasi sospese e rarefatte, accordi violenti. Il tutto dà l'impressione che si tratti di una composizione a lungo meditata, saldamente strutturata e, cosa rara nella musica contemporanea, di gradevole ascolto. Di seguito Lucchesini ha eseguito la Sonata "Didone abbandonata" di Muzio Clementi.

L'altra sorpresa della serata è stata l'esecuzione nel secondo tempo dei Tre post per Scarlatti di Vacchi, brani brevi, nati per essere suonati di seguito, che Luccesini ha invece alternato con sei sonate di Domenico Scarlatti senza soluzione di continuità. L'impaginazione del programma è stata azzeccatissima, perché gli interventi di Vacchi non hanno contrastato con Scarlatti né sono rimasti in ombra, ma hanno suggerito accostamenti inconsueti, specie il bellissimo Notturno. In chiusura di concerto Lucchesini ha poi proposto la monumentale trascrizione di Ferruccio Busoni della Ciaccona dalla Partita n. 2 per violino di Johann Sebastian Bach, che ha confermato di quanta duttilità ed estrema chiarezza sia capace come solista.

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