Deludente Pogorelich
Il pianista serbo ad Ancona per l'apertura della stagione della Società Amici della Musica “Guido Michelli”
Presente sul palcoscenico anconitano fin dagli esordi della carriera concertistica, Ivo Pogorelich ha inaugurato la stagione concertistica della Società Amici della Musica “Guido Michelli” di Ancona con un programma che ha spaziato dalla Sonatina in fa maggiore op. 16 di Clementi, opera di intento didattico secondo la definizione dello stesso autore, alla formidabile Valse-Poème chorégrafique di Ravel. Alla Sonatina sono seguiti, nella prima parte del concerto, altri due esempi del genere sonatistico, con la Sonata n.3 in re maggiore di Haydn e l’Appassionata di Beethoven.
Il timbro incolore, la mancanza di sfumature espressive, la rigidità ritmica, se hanno determinato una interpretazione senza originalità e non scevra di incertezze in Clementi e Haydn, sono apparsi assolutamente inadeguati per il Beethoven “eroico” dell’op. 57. Solo nei tempi lenti il pianista serbo è riuscito a catturare l’ascolto con l’intimismo del gesto musicale e la morbidezza e cantabilità del suono, in luogo della durezza timbrica, dello scarso equilibrio tra tema e voci interne, e della stanchezza, quasi, dell’esecuzione nei tempi veloci. Meglio la seconda parte della serata, con tre studi lisztiani dagli Etudes d’exécution transcendante, resi con varietà di suono e maggiore elasticità agogica, e con il virtuosismo acceso del brano di Ravel. Appiattimento della connaturata varietà espressiva invece nella terza Ballata di Chopin, eseguita oltretutto con improvvisi ed eccessivi rallentamenti. L’apprezzabile atteggiamento anti-divistico, espresso dalla costante presenza degli spartiti sul leggio, non ha compensato l’incertezza dell’interpretazione, che ci si aspettava più curata e coerente.
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