Faust d'immagini a Liegi

Berlioz con la regia di Raimondi

Recensione
classica
Opéra Royale de Wallonie, Liegi, Belgio
Hector Berlioz
25 Gennaio 2017
Ruggero Raimondi ha voluto cimentarsi con la creazione di un nuovo allestimento de La damnation de Faust di Berlioz che, si sa, non si presta molto ad essere messa in scena data la sua dimensione innanzitutto sinfonica. Una sfida non da poco, che il grande ex basso non è riuscito a dominare, a lui comunque l’onore di averci provato. La soluzione adottata è una struttura modulabile in metallo con più livelli – che sembra un po’ un gasometro, un po’ la gabbia di un circo o gli spalti di un teatro mobile - su cui Raimondi fa andare su e giù gli interpreti, ma sopratutto l’idea di base è un velo dinanzi al palcoscenico su cui vengono proiettate in gran quantità immagini con il risultato che sembra a momenti di assistere ad una di quelle vecchie registrazione audio che oggi si propongono, appunto, con una sequenza di foto ad accompagnarle. I protagonisti non l’hanno aiutato: essendo il previsto Marc Laho malato, per il ruolo di Faust è stato chiamato il tenore americano Paul Groves, dalla buona dizione francese ma a tratti dalla voce strozzata, migliore nella seconda parte. Assolutamente incomprensibile al contrario la georgiana Nino Surguladze nei panni di Margherita, con una bella voce piena, calda, che si fa notare per corposità delle note più basse, non adatta al ruolo. Ildebrando D’Arcangelo è invece un Mefisfofele elegante che se la cava nella parte; appropriato in questo caso, e apprezzabile, pure Laurent Kubla nel ruolo dell’ubriaco Brander. L’azione la conduce l’orchestra, ma la direzione di Patrick Davin non riesce a far esprimere con sufficiente nitidezza tutta la varietà e complessità della partitura di Berlioz. Il coro è preparato ma i movimenti a cui è costretto, e con costumi brutti, lo penalizzano. Luci d’effetto e qualche buona idea di regia qua e là.

Note: Nuova produzione Opéra Royal de Wallonie-Liège

Interpreti: Paul Groves (Faust), Nino Surguladze (Marguerite), Ildebrando D’Arcangelo (Méphistophélès), Laurent Kubla (Brander)

Regia: Ruggero Raimondi

Scene: Daniel Bianco

Costumi: Jesús Ruiz

Orchestra: Opéra Royal de Wallonie-Liège

Direttore: Patrick Davin

Coro: Opéra Royal de Wallonie-Liège

Maestro Coro: Pierre Iodice

Luci: Albert Faura

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Al Teatro Massimo Bellini, con Mahler e Berio 

classica

La sua Missa “Vestiva i colli” in prima esecuzione moderna al Roma Festival Barocco

classica

Per la prima volta quest’opera di Händel è stata eseguita a Roma, in forma di concerto