Casa Schumann
Milano: Chailly e Lupu con la Filarmonica della Scala
Recensione
classica
Serata Schumann quella della Filarmonica della Scala con Chailly sul podio, che ha proposto l'ouverture "Manfred" e la Seconda sinfonia, ma nelle revisioni di Gustav Mahler. Una curiosa proposta da parte del maestro milanese, che di questi tempi in nome della filologia si batte per riportare le opere di Puccini alle partiture originarie. Comunque entrambe le esecuzioni hanno confermato come abbia raggiunto un controllo assoluto dell'organico scaligero. Tensione ininterrotta, compattezza sonora assoluta, energia controllatissima. Il lavoro di concertazione ha dato i suoi frutti.
In cartellone anche l'attesissima presenza di Radu Lupu nel "Concerto per pianoforte in la minore". Il pianista rumeno fin dalle prime note ha chiarito l'intenzione di darne una lettura intimistica, raccolta, sognante. E così è stato per il pianoforte, mentre l'orchestra è risultata spesso eccessivamente vigorosa, con volumi di suono che in alcuni momenti coprivano lo strumento solista. Non solo, erano in netto contrasto rispetto alla delicatezza del tocco sulla tastiera. Soltanto nei passaggi in cui l'orchestra si riduceva a un sussurro si è avuto un perfetto equilibrio. Un vero peccato, perché si è avuta la sensazione di un incontro mancato. Forse avrebbe giovato maggiore attenzione all'acustica della sala.
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