Aida canta in dialetto napoletano

Napoli riscopre l'"Aida di Scafati" di Fischetti

Recensione
classica
Conservatorio di Napoli
Fischetti
09 Gennaio 2016
Una al teatrino di corte di palazzo reale di Napoli (Ottobre 2014), due al teatro Mercadante di Altamura (Dicembre 2015), e tre nella sala Scarlatti del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli : tante sono le rappresentazioni dell' Aida di Scafati in età moderna dal 1873, anno del debutto al teatro La Fenice di Napoli, quando quest'opera di Luigi Matteo Fischetti, con libretto di Enrico Campanelli, per un pubblico festoso parodiava la già celebre Aida di Verdi. Questa terza ri-esecuzione ha lo scopo di raccogliere fondi per il restauro di strumenti musicali, completare l'allestimento ed espansione del museo storico musicale del Conservatorio napoletano a novant'anni dall'inaugurazione del 1925 voluta da Francesco Cilea, e dopo la riscoperta di, tra gli altri, una spinetta del Settecento ed un pianoforte a cristalli. La serata è vincente. Confermano soddisfatti al botteghino una buona affluenza e donazioni che possono continuare spontaneamente sul conto dell'Istituzione. E' un successo per i solisti, coro e orchestra del San Pietro a Majella, l'aver messo in scena questo insolito titolo, che piace per la regia, affidata ad Antonio Ligas, di carattere narrativo - di più non si poteva in una sala per concerti sinfonici, senza buca la compagine strumentale sedeva accanto alla scena. Incuriosisce per la presenza di un cast giovane - interamente studenti del Conservatorio (Associazione Amici del Conservatorio San Pietro a Majella) - ed infine entusiasma per la possibilità di uscire e visitare lì accanto una splendida mostra di strumenti musicali occidentali. Nell'ultimo decennio ormai una nuova disciplina, Museology, racconta gli oggetti, le collezioni, i loro significati nella società moderna, come fenomeno culturale,rituale e d'identità (Vergo 1989, Pearce 1992, Prior 2002): ciò che il Conservatorio si propone con queste iniziative nel suo nuovo clima culturale. La compagnia di cantanti rappresenta l'ennesima testimonianza che, proprio qui nel mezzo del Mediterraneo, il canto è topos e l'opera è passione. I solisti mostrano una conoscenza perfetta delle parti, ben concertata dal direttore Carlo Gargiulo, sfugge a tratti il canto di conversazione - in stile di commedia dell'arte e poi, a seguire, di Scarpetta, Totò, forse anche qualche più moderna improvvisazione nei testi. Ma l'immediatezza del dialetto napoletano è veloce ed efficace. Il racconto di Ligas si distribuisce nel prologo in uno spazio di mare Scafatese ed in un antico Egitto, per lo più rappresentato dai costumi esilaranti di Chicca Ruocco. E sopratutto c'è una citazione esatta nei nasi lunghi delle maschere di Pulcinella. Aida Mariateresa Polese, dal timbro pastoso, figlia di patrò Nicola, massaro di Scafati, sposa Salvatore, Vincenzo Tremante, pescatore di coralli, buona vocalità. Il mare in Tempesta, un'incalzante tarantella - una delle scene più entusiasmanti, li naufraga in Egitto. I personaggi si sdoppiano, Salvatore è subito Radames condottiero da amare e l'amore di lui per la regina Amneris infiammano la gelosia e vendetta di Aida. Cantano timidamente all'inizio, un po' sovrastati dall'orchestra - in particolare il Re interpretato da Gianluca Pantaleone. Prendono coraggio dopo la parodia della marcia trionfale. Ottima è Amneris, Emanuela De Rosa, ben recitata anche, dal timbro squillante. Spicca Ramfis - Gennaro interpretato da Luca De Lorenzo, gran voce da baritono e ridente nella recitazione. Divertente e godibilissima l'Aida di Scafati, vederla a misura di piccoli teatri è una scoperta. All'estero, una simile performance sarebbe stata pubblicizzata come straordinaria vetrina per la città. Beh, questa sera inaspettatamente, sedeva in sala il principe di Danimarca e consorte in visita al Conservatorio cittadino.

Regia: Antonio Ligas

Scene: Raffaella Scognamiglio

Costumi: Chicca Ruocco

Orchestra: Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli

Direttore: Carlo Gargiulio

Coro: Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli

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