Apre Chailly
Felice accoppiamento Maderna e Stravinskji per l'inaugurazione della Filarmonica dela Scala
Recensione
classica
L'inaugurazione della nuova stagione della Filarmonica con Riccardo Chailly, appena nominato suo direttore principale, è stata festeggiata da una sala pienissima e una bordura di rose bianche in proscenio. Va dato merito al direttore dell'intelligente accostamento Maderna-Stravinskij nella prima parte della serata, perché l'Introduzione e Passacaglia Lauda Sion Salvatorem del compositore veneziano ben si accorda col Concerto per violino del russo. Il brano di Maderna, quasi sconosciuto, composto all'inizio degli anni Quaranta, respira l'aria neoclassica dell'epoca (la melodia sulla quale è costruito nasce all'abbazia di Saint Victor agli inizi del XII secolo) e ricorda in certi momenti la Sinfonia di Salmi di Stravinskij. Pur nella sua brevità è davvero un piccolo monumento di rara eleganza.
Di seguito il concerto di Stravinskij ha avuto come solista il lituano Julian Rachlin, tecnicamente ineccepibile, a suo agio con qualsiasi difficoltà e in perfetta intesa con l'organico ridotto della Filarmonica. Un'esecuzione tesa ed ironica come si confà al compositore. Al termine molti applausi al violinista, che come bis ha suonato un funambolico pezzo di Ysaÿe.
La seconda parte della serata ha impegnato Chailly nella Terza sinfonia di Rachmaninov (che ha sostituito le Danze Sinfoniche, annunciate tempo addietro). E in questo caso va detto che il direttore avrebbe meritato un'orchestra più elastica, di maggiore trasparenza e incisività, per meglio controllare la trasbordante magniloquenza hollywoodiana della partitura.
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