Le mani di Yuri

Termikanov apre MiTo con una straordinaria Quarta di Bruckner

Recensione
classica
MITO Settembre Musica Milano
05 Settembre 2015
La serata d'inaugurazione di MiTo 2015 ha visto alla Scala il pubblico delle grandi occasioni e offerto un'esecuzione memoriabile della Quarta di Bruckner. Merito di Yuri Termikanov, ormai un habitué della rassegna, e della Filarmonica di San Pietroburgo. Nulla di teutonico e aspro in questa "Romantica", ma sonorità pastose, vellutate, archi dolcissimi. Sarebbe eccessivo parlare d'introspezione meditativa per un compositore come Bruckner, ma è quanto di più confacente alla prima sensazione d'ascolto; è un Bruckner misurato, ripiegato su sé stesso, quello di Termikanov, anche nei passaggi più plateali. Un raro ascolto. Per di più il direttore, senza bacchetta, è come se plasmasse l'aria a mani nude, la sinistra spesso immobile, con le dita serrate che fremono come a trattenere o liberare il volume di suono. L'infelice posizione di chi scrive, quarta fila dei palchi proprio sopra l'orchestra, ha almeno permesso di notare questi particolari. In apertura di serata la Filarmonica di Leningrado ha eseguito in modo impeccabile la Quarta di Mendelssohn-Bartholdy, "Italiana" (con un quarto tempo assai più veloce del solito) e in chiusura come bis uno dei "Momenti Musicali" di Schubert (elegantemente orchestrato da chissà chi), tanto per dar prova di quali rifiniture sia capace l'organico con Tremikanov sul podio. Applausi a non finire, con però gli orchestrali tutti, direttore compreso, che alla seconda chiamata hanno lasciato il palco in tutta fretta.

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