È un Settecento severo, spoglio di stucchi e dorature, quello che fa da sfondo al nuovo allestimento delle "Nozze di Figaro" in scena in questi giorni al Regio di Torino. Molto classico, molto tradizionale, a partire dalle scene di Tommaso Lagattolla, che disegnano il palazzo del Conte come un razionalistico simbolo di potere dove perfino nascondigli e trabocchetti non lasciano nulla all’immaginazione, per finire con la direzione di Yutaka Sado, tanto innamorato della musica di Mozart, a quanto pare, da farsene quasi ipnotizzare, con conseguente assaporamento di ogni singola nota, scelta di tempi lenti e faticosi, e generale abbattimento di ogni guizzo di vitalità. La regia, condotta da Elena Barbalich con mano tanto lieve da apparire a tratti inesistente, risparmia sulla teatralità in favore della resa vocale, che infatti è per lo più buona e gradevole pur in presenza di un cast non sempre all’altezza del compito, specie nei ruoli maschili. Nel girotondo semi-immobile in cui si dispiega l’azione, i caratteri acquistano facilmente quel po’ di rilievo che basta a farli notare: la freschezza di Ekaterina Bakanova nei panni di Susanna, la contegnosa Marcellina di Alexandra Zabala, il Cherubino deliziosetto di Paola Gardina. Spicca tra tutti, per presenza scenica e autorevolezza musicale, la Contessa di Carmela Remigio, che scalda l’atmosfera con un “Dove sono i bei momenti” la cui intensità dolente strappa il primo applauso a scena aperta della serata, forse il più meritato.
Interpreti: Vito Priante, Carmela Remigio, Mirco Palazzi, Ekaterina Bakanova, Paola Gardina, Alexandra Zabala, Abramo Rosalen, Bruno Lazzaretti, Luca Casalin, Matteo Peirone, Arianna Vendittelli
Regia: Elena Barbalich
Scene: Tommaso Lagattolla
Costumi: Tommaso Lagattolla
Orchestra: Orchestra del Teatro Regio
Direttore: Yutaka Sado
Coro: Coro del Teatro Regio
Maestro Coro: Claudio Fenoglio
Luci: Giuseppe Ruggiero