L'idea originale e vincente del drammaturgo Detlef Giese e di Günther Albers è stata di combinare, in modo alternato, "Il diario di uno scomparso" (1919) di Janáček e "La voix humaine" di Poulenc (1959). Due opere che, non solo a livello musicale, son abbastanza diverse fra di loro: da un lato "lo scomparso", protagonista del ciclo di Lieder, abbigliato in modo tardo ottocentesco, dall'altro in abiti anni Cinquanta o in lingerie "la senza nome" sorprendentemente somigliante alla Callas (che l'editore di Poulenc avrebbe desiderato come prima interprete di questa tragédie lyrique). La regista Isabel Ostermann li racchiude in due spazi piccoli, incorniciati da una struttura minima di legno bianco e delimitati da neon, una sorta di dimora precaria per queste due solitudini affiancate. Per favorire l'immedesimazione fa sedere il pubblico attorno alla scena, molto vicino ai cantanti.
I rispettivi libretti cantati in originale, francese e ceco (con sottotitoli tedesco), risultano comprensibilissimi; l'angoscia è universale. Un pianoforte, qualche musica extradiegetica, uno xilofono a mo' di telefono per lei, il terzetto vocale fuori campo. Lei telefona, e beve, scivolando in un delirio alla Molly Bloom, lui scrive un diario, con penna e calamaio, in un crescendo di disperazione. Il mixaggio suggerisce quasi l'idea che il canto di uno influenzi quello dell'altra e ne sia la risposta: due anime in dialogo, ma a distanza. I cantanti, Löffler e Kristjánsson, giovani e belli, hanno qualità vocali simili e ottima presenza scenica, sono protagonisti credibili. Preciso il montaggio musicale di Albers, buona l'interpretazione di Vitlin, perfetti i tempi, il ritmo, la delimitazione degli spazi, il dialogo col pubblico. Azzeccata l'ambientazione nella Werkstatt della Staatsoper berlinese.
Note: © foto Vincent Stefan
Interpreti: Mezzosoprano: Carolin Löffler
Tenore: Benedikt Kristjánsson
Terzetto vocale: Caroline Seibt, Lena Haselmann, Verena Allertz
Drammaturgia: Detlef Giese
Tecnici del suono: Johannes Seibt, Hendrik Rosenkranz
Nella recita del 14/11 il pianista Alexander Vitlin sostituiva Albers
Regia: Isabel Ostermann
Scene: Stephan von Wedel
Costumi: Birgit Wentsch
Direttore: Günther Albers
Luci: Irene Selka