Mahler energico
Un tripudio parigino per il maestro Chung e la sua Philharmonique con la "Resurrezione"
Recensione
classica
Come dare torto a Myung-Whun Chung che dice di essere diventato direttore d’orchestra per dirigere Gustav Mahler, l’autore dove tutto è grande e spropositato, dal suono nella soglia minima dell’udibile alle deflagrazioni, dall’incomunicabilità all’utopia, dal triviale al sublime? Ma soprattutto dopo il concerto di venerdì scorso alla Salle Pleyel di Parigi non resta alcun dubbio: il maestro è un interprete mahleriano più che appassionato, emotivamente coinvolto: quasi sempre a occhi chiusi e in attitudine estatica è riuscito a raccontare le paure, i drammi e gli slanci d’amore con esplosioni di intensa energia, nei pianissimo così come nei fortissimo. D’altronde Mahler chiede molto agli esecutori, tuttavia il dispendio energetico è ripagato e l’effetto è dunque rinvigorente.
Accanto al maestro Chung in questo percorso attraverso la seconda sinfonia mahleriana “Resurrezione” c’era la Philharmonique de Radio France, sua orchestra dal 2000 e ancora per un anno e mezzo circa (a settembre 2015 gli succederà Mikko Frank). L’intesa profonda con l’ottima compagine orchestrale era palpabile a un suo minimo cenno, a tratti commovente quella con la partitura.
Ma il momento più solenne è affidato alle voci con l’impeccabile interpretazione del Coro di Radio France (plauso alla direttrice Sofi Jeannin) e delle soliste Christina Landshamer e Marie-Niecole Lemieux dalla sublime messa di voce, dei cantanti, tutti, come dell’orchestra.
La risposta del pubblico è stata eclatante - prova ne sono i dieci minuti di applausi - e anche molto affettuosa.
Interpreti: Christina Landshamer (soprano), Marie-Nicole Lemieux (contralto)
Orchestra: Orchestre Philharmonique de Radio France
Direttore: Myung-Whun Chung
Coro: Choeur de Radio France
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