Il sacro fuoco di Strauss

Il Feuersnot consacra il debutto di Emma Dante al Massimo di Palermo

Recensione
classica
Teatro Massimo Palermo
Richard Strauss
18 Gennaio 2014
È stato un successo incontrastato il Feuersnot (letteralmente "mancanza di fuoco") di Richard Strauss nella produzione del Teatro Massimo di Palermo, con la regia di Emma Dante e Gabriele Ferro sul podio. E se l’opera ha avuto successo, allora pure Strauss ha avuto la sua rivincita, quindi anche la Dante. Perché il piano di lettura più interessante dell’opera, quello che ha mosso la regista ad accettarne la conduzione, è l’identificazione del compositore incompreso e deluso da Monaco col protagonista Kunrad. Peccato che i simboli di questo rapporto sofferto con Monaco/Palermo non fossero così smaccati, se non per gli strumenti musicali usati come ciocchi per il fuoco, e il grottesco di un popolo ignorante – prescritto dal libretto di Ernst von Wolzogen – messo in rilievo dai costumi di Vanessa Sannino. Il più chiaro simbolo del vilipendio della musica era fuori dal teatro: gli spartiti sulla gradinata, volutamente gettati per terra, calpestati dal passaggio degli spettatori. Sulla scena ha dominato la magica fiaba infantile – bravissimi i giovani del coro di voci bianche alle prese con una partitura insidiosa – con la complicità delle luci di Cristian Zucaro e delle scene di Carmine Maringola. Quando Kunrad riaccende le luci della città è un tripudio di danze di luce e di fuoco: la luce dell’arte, ma soprattutto dell’amore, carnale, passionale che creò scalpore al tempo di Strauss e che la Dante ha ben saputo tirar fuori. Buono il cast, offuscato però, almeno in parte, dalle grandi masse attoriali in scena. Ma il vero collante che ha messo insieme piano reale e simbolico, drammatica ironia e frivolezza, è stata l’orchestra, coloratissima e pungente, meritatamente salita sul palco per gli applausi finali.

Note: Trenta attori dalla compagnia di Emma Dante; Sandro Maria Campagna (movimenti)

Interpreti: Alex Wawiloff (Schweiker von Gundelfingen), Rubén Amoretti (Ortolf Sentlinger), Nicola Beller Carbone (Diemut), Christine Knorren (Elsbeth), Chiara Fracasso (Wigelis), Anna Maria Sarra (Margret), Dietrich Henschel (Kunrad), Michail Ryssov (Jörg Pöschel), Nicolò Ceriani (Hämmerlein), Paolo Battaglia (Kofel), Paolo Orecchia (Kunz Gilgenstock), Cristian Olivieri (Ortlieb Tulbeck), Irina Pererva (Ursula), Francesco Parrino (Ruger Asbeck), Valentina Vitti (Walpurg), Francesca Martorana (Eine grosse Mädchen)

Regia: Emma Dante

Scene: Carmine Maringola

Costumi: Vanessa Sannino

Orchestra: Orchestra del Teatro Massimo

Direttore: Gabriele Ferro

Coro: Coro e coro di voci bianche del Teatro Massimo

Maestro Coro: Piero Monti; Salvatore Punturo (coro di voci bianche)

Luci: Cristian Zucaro

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