Con Gardiner, Stravinskij mitico
Il direttore inglese festeggia i suoi settanta anni alla Salle Pleyel di Parigi
Recensione
classica
È l’augurio per i settant’anni appena compiuti di John Eliot Gardiner a dare il la al concerto di ieri alla Salle Pleyel. Un dichiarato attestato di amicizia e una celebrazione della sua carriera di pioniere oltremanica nel rinnovamento della prassi esecutiva storica. Il programma della fine degli anni Venti del secolo scorso è tuttavia calzante per la direzione di Gardiner, alla testa della London Symphony Orchestra e del suo Monteverdi Choir: lo Stravinskij di "Apollon Musagète" e "Oedipus Rex", mitici nel soggetto e neoclassici nello stile, nella sua interpretazione libera e al contempo rigorosa, secondo la lezione di un approccio scientifico che gli deriva dall’ampia cultura barocca e che ha trasferito come modello di autenticità anche nei repertori più tardi.
Nella leggiadria “anti-Sacre” del balletto per orchestra d’archi, l’"Apollon" appunto, in cui si è distinto particolarmente per la fluidità del canto il violino solista di Tomo Keller, irrompe la tragedia edipica su testo di Jean Cocteau, ispirata a Sofocle e tradotta in latino da Jean Daniélou. Dalla musica silenziosa, rinascimentale, radiante, tutta di archi (come vuole la lira apollinea) all’impianto ieratico di un’intera orchestra spiegata per l’"Oedipus" oratoriale che racconta la Grecia di Edipo e la Grecia di sempre. Eccellente la prova del coro, simbolo per antonomasia della solennità dell’opera, e di un commovente Stuart Skelton (Edipo) che ha saputo dare corpo alla trasformazione dall’invulnerabilità di ammirato sovrano alla fragilità di uomo consapevole del suo destino. Sul personaggio anche Jennifer Johnston (Giocasta) e Gidon Saks (Creonte). La voce recitante di Fanny Ardant, che a tratti rompe la solennità dell’opera già per prescrizione drammaturgica, nel finale ne ha incarnato invece tutto lo spirito.
Interpreti: Jennifer Johnston (Jocaste), Stuart Skelton (Oedipe), Gidon Saks (Créon), Fanny Ardant (voce recitante)
Orchestra: London Symphony Orchestra
Direttore: Sir John Eliot Gardiner
Coro: Monteverdi Choir
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