Il suono di Schreker

Per la prima volta in Francia

foto Alain Kaiser
foto Alain Kaiser
Recensione
classica
Opéra national du Rhin
21 Ottobre 2012
Impressionista, espressionista, internazionalista, futurista, verista musicale, ma anche erotomane dall‘influenza nefasta sul pubblico tedesco: sono le definizioni che Franz Schreker dette di se stesso, prima di quella affibbiatagli dai nazisti, infame e definitiva, di "Magnus Hirschfeld dei compositori d'opera", che lo condannò all'oblio per decenni. Un oblio che è stato interrotto, almeno in parte, da qualche sporadica (e spesso lodevole) produzione teatrale, come quella di "Der ferne Klang" prodotta dall'Opéra du Rhin a Strasburgo. Prima opera di Schreker mai eseguita in un teatro francese, la produzione è affidata alle mani sicure di Stéphane Braunschweig, l’uomo di teatro francese forse più aperto alla cultura tedesca. Braunschweig mette al centro la degradazione progressiva di Greta, eroina di sapore wedekindiano, che tenta un riscatto tardivo nell’amore ritrovato per Fritz, i cui tormenti d’artista passano un po’ in subordine. Nessuno spazio per orpelli floreali nelle scelte del Braunschweig scenografo: ambienti di segno minimalista ma incisivi nel racconto scenico. Una semplificazione simile opera Marko Letonja sul piano musicale: controllatissima ai limite dell’analitico è la sua direzione, che è più attenta a dare rilievo alla complessa trama ritmica e strumentale della partitura che alle sensuali volute della morbosa partitura. Un po’ diseguale il nutrito cast di interpreti, che trovano in Helena Juntunen un’interprete generosa e sicura sul piano dell’ardua vocalità. Convince meno Will Hartmann per un fraseggio monocorde e l’emissione spesso forzata. Fra i ruoli minori, si fa notare il disinvolto Stanislas de Barbeyrac nel brillante couplet del Cavaliere nel secondo atto. All’altezza l’Orchestre philarmonique de Strasbourg e il coro. Ottima accoglienza.

Note: Nuova produzione dell’Opéra national du Rhin. Rappresentazioni: 19, 21, 27 e 30 ottobre; 9 e 11 novembre a Mulhouse.

Interpreti: Helena Juntunen (Grete Graumann), Will Hartmann (Fritz), Martin Snell (Graumann/Secondo corista), Teresa Erbe (La moglie di Graumann/La cameriera), Stephen Owen (Dr Vigelius/Il barone), Stanislas de Barbeyrac (Il cavaliere/Un individuo equivoco), Geert Smits (Il conte/Rudolf, un attore), Livia Budai (Una vecchia/Una spagnola), Patrick Bolleire (Un albergatore/Un poliziotto), Kristina Bitenc (Mizi), Marie Cubaynes (Mili), Sahara Sloan (Mary), Jean-Gabriel Saint-Martin (Voce di baritono), Mark Van Arsdale (Primo corista)

Regia: Stéphane Braunschweig

Scene: Stéphane Braunschweig (coll. Alexandre de Dardel)

Costumi: Thibault Vancraenenbroeck

Orchestra: Orchestre philharmonique de Strasbourg

Direttore: Marko Letonja

Coro: Chœurs de l'Opéra national du Rhin

Maestro Coro: Michel Capperon

Luci: Marion Hewlett

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