Le traiettorie celesti nell'Otello di Chung

La Fenice inaugura la stagione con una lettura catartica

Recensione
classica
Gran Teatro La Fenice Venezia
Giuseppe Verdi
20 Novembre 2012
Nell'idea registica di Francesco Micheli l'Otello inizia ancor prima della tempesta che apre il primo atto: nel sipario trasparente esposto al pubblico, ove trapela il "Credo" di Jago, tralucono le stelle che con le loro traiettorie celesti dominano i destini umani. Anche la camera nuziale dei due protagonisti, sorta di tabernacolo sacro, è scavata nelle stessa struttura che ruotando mostra di volta in volta la figura di un leone (simbolo di Otello e della Serenissima), di un'idra (figura di Jago e del Nulla divorante) e di Venere (legata a Desdemona, in cui vive un ideale supremo di amore). La chiave di questo allestimento diretto magistralmente da Myung-Whun Chung, in pieno accordo con il regista, risiede forse nell'Ave Maria che Desdemona canta nel quarto atto, contraltare al Credo di Jago.In questa scena, intensamente interpretata dal soprano Leah Crocetto, sono racchiuse tutte le linee di forza del dramma: l'amore, la morte, la preghiera, il dolore, il perdono, la redenzione e la vittoria dei valori morali.Una conferma viene dalla bella intuizione registica del finale con i due sposi che, mano nella mano, celebrano tra le stelle un amore eterno, finalmente puro.L'Otello di Gregory Kunde appare efficacemente spezzato tra l'eroismo del guerriero e la fragilità dell'uomo che si lascia manipolare facendo esplodere un folle impeto distruttivo. Jago (il sinuoso Lucio Gallo) con perfidia accende questo lato oscuro dell'eroe, rendendolo incapace di ascoltare e interpretare gli eventi. Chung costruisce lucidamente il dramma orientandolo alla catarsi ma sottolineando al contempo il fine intarsio psicologico che palpita nella parte strumentale. Efficace Elisabetta Martorana nel ruolo di Emilia, pieni di smalto l'orchestra e il coro della Fenice. Successo caloroso.

Interpreti: Otello:Gregory Kunde Desdemona: Leah Crocetto Jago: Lucio Gallo Emilia: Elisabetta Martorana Cassio : Francesco Marsiglia Roderigo: Antonello Ceron Lodovico: Mattia Denti un araldo: Salvatore Giacalone

Regia: Francesco Micheli

Scene: Edoardo Sanchi

Costumi: Silvia Aymonino

Orchestra: Orchestra del Teatro La Fenice

Direttore: Myung-Whun Chung

Coro: Coro del Teatro La Fenice

Maestro Coro: Marino Moretti

Luci: Fabio Barettin

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