Riascoltare a breve distanza in Fenice Otello e Tristan und Isolde offre l'occasione per riflettere sulle affinità ma soprattutto sulle differenze che caratterizzano i linguaggi compositivi verdiani e wagneriani. Il cuore della innovativa lettura di Tristan proposta da Myung-Whun Chung e dal regista Paul Curran, complice il suggestivo allestimento di Robert Innes Hopkins, risiede nell'esaltazione della forza deragliante dell'amore, energia cosmica che squarcia la gabbia rigida dei valori cortesi in cui sono imprigionati i protagonisti e svela il mondo vero, indicibile a chi non ne ha fatto esperienza. Il crollo metaforico, nel terzo atto, dei due pannelli che prima rappresentavano il ventre di una nave e poi il castello di Cornovaglia, raffigura con drammaticità l'infrangersi di ogni punto di riferimento: un crollo nel regno della notte che rende possibile una rinascita, e dunque una salvezza. La visionarietà che Tristan (l'allucinato Ian Storey) e Isolde (la tenera Brigitte Pinter) acquistano nel loro viaggio di formazione incarna un tipo di conoscenza superiore che va oltre l'eros e approda alla riappacificante "armonia sonora" dell' "alitante tutto". Brangaene (una lucente Tuija Knihtila), Kurwenal (cui Paul Fink dona commovente struggimento) e Re Marke (lo straziante Attila Jun, il suo è un dramma nel dramma) possono seguire solo da lontano, con disperazione, la luce dell'autocoscienza liberata dal filtro nei due amanti. Per Chung la Liebe che spezza le prigioni coincide non tanto con i personaggi, le cui identità son destinate a svanire, ma con il mare naufragante della musica stessa:il suo ampio arco tensivo, seguito con vigore da orchestra e coro, non cede mai, esaltando la trasparenza gnoseologica schiusa oltre la morte. Ampio successo, qualche dissenso per Chung.
Interpreti: Tristan : Ian Storey
Isolde: Brigitte Pinter
Brangaene: Tuija Knihtila
Kurwenal: Paul Fink
Re Marke: Attila Jun
Melot: Marcello Nardis
Un Pastore: Mirko Guadagnini
Un Pilota: Armando Gabba
Un giovane Marinaio: Gian Luca Pasolini
Regia: Paul Curran
Scene: Robert Innes Hopkins
Costumi: Robert Innes Hopkins
Orchestra: Orchestra del Teatro la Fenice
Direttore: Myung-Whun Chung
Coro: Coro del Teatro la Fenice
Maestro Coro: Marino Moretti
Luci: David Jacques
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