Nero Prometeo

Alla Ruhtriennale Lemi Ponifasio mette in scena il "Prometheus" di Carl Orff

foto Paul Leclaire
foto Paul Leclaire
Recensione
classica
Kraftzentrale Duisburg
16 Settembre 2012
Il titano Prometeo duramente punito da Zeus per aver rubato il fuoco e averlo dato agli uomini è da secoli soggetto privilegiato nella cultura europea. L’incontro , negli anni ’60 del secolo scorso, di Carl Orff con questa figura-archetipo coincide con la sua personale ricerca di una forma teatrale in cui musica (e parola) e movimento avessero pari dignità come nel teatro greco antico. Raramente rappresentato dalla prima del 1968, il lavoro di Orff torna in scena nell’enorme spazio della Kraftzentrale del Landschaftpark di Duisburg, affidato alla sobria visionarietà del samoano Lemi Ponifasio. Austero e ieratico è il suo “Prometeo”. In una sorta di processo di riduzione dei segni alla ricerca di una comune matrice antropologica, i movimenti erano ridotti a scarne coreografie geometriche di carattere rituale. Annullati anche i colori: lo spazio era avvolto in una oscurità spezzata da lame di luce riflesse sulle superfici lucide del piano scenico. Un paesaggio primigenio, quello di Ponifasio, privo di coordinate definite, come anche è il linguaggio musicale di Orff, forse mai così estremo e possente nella nudità di suoni ridotti alla loro essenza. Anche i versi originali di Eschilo sono un veicolo di un paesaggio sonoro arcaico, non necessariamente portatori di un senso (coerentemente, i sopratitoli erano banditi). Confrontati con la complessa ritmica del verso fra canto e parlato, non tutti gli interpreti si esrpimevano con la stessa incisività. Se colpiva la tragica Io dai complessi melismi della Pinter, meno riuscito sul piano drammatico risultava il Prometeo di Newerle. Dall’alto di una cupa parete di roccia, Peter Rundel reggeva con autorità le fila dell’articolato discorso musicale. Qualche defezione nel pubblico, ma calorosa risposta dei non pochi superstiti.

Note: Nuova produzione della Ruhrtriennale con il sostegno della Kulturstiftung des Bundes. Rappresentazioni: 16, 18, 21, 23, 25 e 27 settembre 2012.

Interpreti: Wolfgang Newerla / Ioanne Papalii (Prometheus), Tomas Möwes (Kratos), Kasina Campbell (Bia), Eric Houzelot (Hephaistos), Dale Duesing (Okeanos), Brigitte Pinter / Helmi Prasetyo (Io Inachis), David Bennent (Hermes), Olga Vilenskaia (Chorifea 1), Hasti Molavian (Chorifea 2), Johanna Krödel (Chorifea 3), Kelemete Fu'a, Teataki Tamango, Ofati Tangaroa, Arikitau Tentau, Maereke Teteka (danzatori)

Regia: Lemi Ponifasio

Scene: Lemi Ponifasio

Costumi: Lemi Ponifasio

Corpo di Ballo: MAU Company

Coreografo: Lemi Ponifasio

Orchestra: Ensemble musikFabrik, SPLASH – Perkussion NRW, Orchesterzentrum | NRW

Direttore: Peter Rundel, Norbert Ommer (regia suono)

Coro: ChorWerk Ruhr

Maestro Coro: Florian Helgath

Luci: Helen Todd (video: Sam Hamilton)

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