Due sorelle per un uomo
La nuova opera di Hosokawa a Bruxelles
Recensione
classica
Il libretto di questa terza opera di Hosokawa, la seconda prodotta per la Monnaie dopo "Hanjo" del 2004, è tratto da un classico di teatro Nô del XV secolo. In questa forma di teatro, il canto e la gestualità vivono in simbiosi. Il riferimento a questa forma di teatro è presente nell’allestimento della coreografa Sasha Waltz, in cui è prioritaria la ricerca dell’integrazione tra suono, canto e gesto. Proprio in questa scelta formale, più che nella scrittura musicale, si avvertono le radici giapponesi di questa opera. La tensione drammatica è forte, in questa vicenda che narra la storia di due sorelle, Matsukaze e Murasame, morte d’amore per lo stesso uomo, misteriosamente scomparso. Le anime delle due donne, impersonate molto bene da Barbara Hannigan e Charlotte Hellekant, si dibattono in una grande rete, che occupa la scena, prigioniere della memoria della loro dura condizione di raccoglitrici di sale marino ma soprattutto del dolore irrisolto del loro amore. Il tema del rapporto tra l’uomo e il suo ambiente, caro a Hosokawa, è presente anche in quest’opera e proprio nella fusione con la natura le anime delle due protagoniste trovano la risoluzione del loro conflitto.
La scrittura delle parti vocali è essenziale e raffinata, mentre alla parte orchestrale è dato il compito, nei diversi momenti dell’opera, di guidare l’azione e i movimenti o di annunciare improvvisi mutamenti di situazione narrativa o emotiva, soprattutto con irruzioni di percussioni e ottoni. Diversi gli interventi sonori di richiamo naturalista che non appaiono tuttavia come banali bruitage, ma evocano l’integrazione dell’elemento naturale nella musica e nella vicenda.
Interpreti: Matzukaze ¦ Barbara Hannigan Murasame ¦ Charlotte Hellekant Der Mönch ¦ Frode Olsen Der Fischer ¦ Kai-Uwe Fahnert
Regia: Sasha Waltz
Scene: Pia Maier Schriever; Chiharu Shiota
Costumi: Cgristine Birkle
Orchestra: Orchestre de chambre de la Monnaie
Direttore: Pablo Heras-Casado
Coro: Vocalconsort Berlin
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
classica
Saltata la prima per tensioni sindacali, il Teatro La Fenice inaugura la stagione con un grande Myung-Whun Chung sul podio per l’opera verdiana
classica
Jonas di Carissimi e Vanitas di cinque compositori contemporanei hanno chiuso le celebrazioni per i trecentocinquanta anni dalla morte del grande maestro del Seicento