Aprire una stagione lirica a Venezia con un titolo come "Die Tote Stadt" (La città morta) di Korngold è di questi tempi, oltre che coraggiosa e encomiabile, anche una scelta che cela una certa ironia e scaramanticità.
Così come scaamantiche sono state le spille di velluto viola distribuite all'ingresso per protestare contro i continui tagli finanziari al settore.
Qualche poltroncina vuota in platea è forse il segno (oltre che dello sciopero dei treni) che il pubblico non vuole rischiare un nome meno conosciuto? Si spera di no, anche perchè l'opera di Korngold è, se non memorabile, di certo ben scritta e ricca di quelle suggestioni tardo-romantiche che poi ci sarebbero diventate familiari in tante colonne sonore hollywoodiane - non a caso questa fu la destinazione del compositore.
L'allestimento di Pier Luigi Pizzi gioca con pochi colori, il nero, il bianco e il rosso, affidando a un semplice ma efficacissimo gioco di specchi l'evocazione di una Bruges spettrale invasa dall'acqua alta (il richiamo alla Venezia britteniana dello stesso Pizzi era dichiarato), ma cadendo, specie nel terzo quadro, in qualche cedimento di gusto.
Qui si consuma il dramma del vedovo Paul, che vive nel culto della defunta consorte e crede di ritrovarla nella giovane ballerina Mariette, per poi accorgersi, in un crescendo onirico, di dovere lasciare la città se vuole provare a ricominciare. Opera quasi tutta sulle spalle dei due cantanti, un troppo affaticato Stefan Vinke e una buona Solveig Kringelborn, diretta da Eliahu Inbal con la consueta esperienza, questa "Die Tote Stadt" ci è sembrata poco convincente, un po' pesante nei movimenti dei due protagonisti (il povero tenore praticamente sempre a terra prostrato!) anche se suggestiva nelle immagini riflesse sul fondo. Applausi, ma non troppi.
Interpreti: Paul Stefan Vinke
Marietta / L’apparizione di Marie Solveig Kringelborn
Frank / Fritz Stephan Genz
Brigitta Christa Mayer
Juliette Eleonore Marguerre
Lucienne Julia Oesch
Gaston Gino Potente
Victorin Shi Yijie
Il conte Albert Mathias Schulz
Regia: Pier Luigi Pizzi
Scene: Pier Luigi Pizzi
Costumi: Pier Luigi Pizzi
Coreografo: Marco Berriel
Orchestra: Teatro la Fenice
Direttore: Eliahu Inbal
Coro: Teatro la Fenice
Maestro Coro: Claudio Marino Moretti
Luci: Vincenzo Raponi
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