Come voleva Berlioz

Riunite nuovamente insieme, secondo la volontà dell'autore, la "Symphonie fantastique" e la sua prosecuzione "Lélio": un affresco disomogeneo ma affascinante, impreziosito dalla coppia carismatica Muti-Depardieu.

Recensione
classica
Ravenna Festival Ravenna
28 Giugno 2008
Berlioz le aveva concepite come sorelle (op. 14a e 14b), una conseguente all'altra; ma la "Symphonie fantastique" e "Lélio, ou Le retour à la vie" sono tanto diverse per organico e struttura (al di là di un programma letterario in logica successione) che all'ascolto si rivelano partiture assai poco omogenee (e artisticamente diseguali) e di rado vengnono proposte in coppia. Riccardo Muti, innamoratosi del progetto di Berlioz, si è imposto come in altre occasioni di onorare la volontà dell'autore, coinvolgendo nell'impresa Gérard Depardieu (l'anno scorso a Salisburgo, ora a Ravenna, ulteriori repliche annunciate). Se la "Fantastique" di Muti è già nota (allo stesso Ravenna Festival nel 2007), con i suoi colori densi e le esuberanze esibite senza inopportuni pudori, per "Lélio" l'attenzione è tutta dirottata sulla presenza carismatica della voce recitatante, che nella semplice drammaturgia prevista dall'autore isola anche spazialmente la figura di Depardieu, relegando l'orchestra sullo sfondo, dietro un tulle affumicato. Il testo recitato, dello stesso Berlioz, si lascia seguire a fatica, ma è la forza carismatica dell'attore a prendere il sopravvento, al di là delle parole, coinvolgendo il pubblico fino all'entusiasmo finale. Sarebbe tuttavia ingiusto dimenticare l'abilità del tenore Mario Zeffiri in una parte tutt'altro che agevole e l'iridescente pianismo di Paolo Restani, determinante nella creazione di certi inediti colori orchestrali. Riccardo Muti ha riunito per l'occasione le orchestre giovanili di Fiesole e Piacenza-Ravenna in una compagine unitaria e perfetta. L'acustica problematica del Pala De André, aiutata elettronicamente, rendeva un colore morbidissimo degli archi, offerti all'orecchio già fusi in un suono amalgamato: l'effetto è interessante.

Interpreti: Gérard Depardieu, voce recitante Mario Zeffiri, tenore Franck Ferrari, baritono Paolo Restani, pianoforte

Orchestra: Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, Orchestra Giovanile Italiana

Direttore: Riccardo Muti

Coro: Konzertvereinigung Wiener Staatsopernchor

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