Il candido pudore di Werther

Assente dal 1907, "Werther" torna sul palcoscenico del Teatro dell'Opera Giocosa quasi un secolo dopo. Conquista un meritato ed unanime consenso da parte del pubblico grazie ad un equilibrato connubio di scelte artistiche, capaci di coniare freschezza di idee registiche ad intenso spessore di prassi esecutiva. Molto espressivi Anna Caterina Antonacci e Fabio Previati; il giovane tenore Dmitry Korchak affascina la platea.

Recensione
classica
Teatro dell'Opera Giocosa Savona
Jules Massenet
15 Ottobre 2006
L'allestimento è realizzato con un equilibrio costantemente sostenuto sia dall'attenta lettura di Giovanni Di Stefano, dalla cui acuta concertazione emergono timbriche e dinamiche finemente levigate, sia dalla visione registica di Marco Carniti. Un affresco in stile belle époque, impreziosito da polarizzazioni cromatiche delicate ma intensamente espressive: impalpabili percorsi paralleli sui quali si sviluppa la tematica goethiana per trasfondersi pudicamente nel candido e combattuto sentimento vissuto da Werther nel dramma lirico; una tangibile espressione contraddittoria dell'essere e dell'anima. Le lodevoli idee di Carniti sono ben supportate dall'impianto scenico sobrio ed efficace curato da Alessandro Chiti nonché dall'ottimo disegno luci firmato da Riccardo Ravaioni; molto curati i costumi di Giusi Giustino. Una scelta oculata anche per la parte vocale. Emerge la poliedricità di Anna Caterina Antonacci: una Charlotte delicata e profondamente struggente, mentre il giovane Korchak – seppur ben calato nel ruolo del protagonista grazie al bel colore ed al buon fraseggio – necessita perfezionare emissione e squillo, poiché la sua voce non sempre "corre" a dovere (III e IV atto); tuttavia Korchak riceve ampi consensi anche a scena aperta. Molto professionale, Fabio Previati è un convincente Albert; Gabriella Costa mette in evidenza una Sophie densa di verve scenica e copiose qualità vocali. Emergono anche le sonorità e la timbrica dell'Orchestra Sinfonica di Sanremo, qualità apprezzate sia nei momenti puramente strumentali sia in quelli di sostegno alle voci; ben curato anche il coro di voci bianche "P. Mascagni" istruito da Anita Frumento. Uno spettacolo degno di merito per aver concepito e realizzato qualità in economia: la sola strada percorribile in tempi odierni.

Note: Coproduzione Teatro dell'Opera Giocosa - Teatro Sociale di Rovigo, Nuovo allestimento del Teatro dell'Opera Giocosa

Interpreti: Werther: Dmitry Korchak - Carlotta: Anna Caterina Antonacci - Albert: Fabio Previati - Sophie: Gabriella Costa - Schmidt: Yasuo Kawanona - Le Bailli: Stefano Rinaldi Miliani - Johann: Bruno Pestarino - Kätchen: Maria Catharina Smits - Brühlmann: Mattia Pelosi

Regia: Marco Carniti

Scene: Alessandro Chiti

Costumi: Giusi Giustino

Orchestra: ORCHESTRA SINFONICA DI SANREMO

Direttore: Giovanni Di Stefano

Coro: CORO LIRICO e VOCI BIANCHE "PIETRO MASCAGNI" DI SAVONA

Maestro Coro: Anita Frumento

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