Il teatro delle voci
Opera Rara riscopre un'altro gioiello dimenticato nel repertorio dell'opera italiana di inizio ottocento.
Recensione
classica
C'era una volta un'epoca dorata dove l'opera era realmente il teatro della voce. Nessuna sopraffazione in nome del regietheatre, interpreti scelti non sulla base del loro aspetto fisico, o della loro agilità sul palcoscenico: gli unici muscoli a cui erano richieste capacità acrobatiche erano quelli della laringe, e del cuore. Si, magari c'era un elemento di spettacolo ad offrire un contorno, ma erano le voci nella loro nudità ad offrire colori, tensione drammatica, fuochi artificiali ed emozioni. Si tratta di modalità di esperienza considerate fuori moda nella nostra epoca dominata dal rumore e dalla stimolazione visiva, ma la riscoperta da parte di Opera Rara dell'Alessandro nelle Indie di Pacini ne conferma la validità, e la ricchezza. Paradossalmente, questa esecuzione in forma di concerto avrebbe potuto essere una messa in scena concettuale: è bastata la presenza scenica degli interpreti, o meglio, delle voci, a creare la tensione drammatica ed il tessuto emotivo, amplificato dalla scrittura orchestrale. Basato su un libretto di Metastasio già usato da Handel, al di la dei dettagli della trama il lavoro è un intimo studio in musica delle passioni umane, ed offre alcune pagine di indiscutibile bellezza (come il quintetto del secondo atto), ed arie di bravura che non avrebbero fatto sfigurare i più illustri contemporanei di Pacini. Tra gli eccellenti interpreti, Bruce Ford emerge per musicalità e per l'eccelsa abilità nel porgere il testo, ma sia Laura Claycomb che Jennifer Larmore affrontano senza difficoltà le peripezie richieste dalla scrittura vocale. David Parry dirige la London Philarmonic Orchestra con l'usuale padronanza, e la prossima uscita dell'incisione è un'ulteriore gioiello in quello scrigno delle meraviglie che è il catalogo di Opera Rara.
Interpreti: Bruce Ford (Alessandro), Jennifer Larmore (Poro), Laura Claycomb (Cleofide), Dean Robinson (Timagene) and Mark Wilde (Gandarte)
Orchestra: London Philharmonic Orchestra
Direttore: David Parry
Coro: Geoffrey Mitchell Choir
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