Un allestimento scarso di idee, ma ben servito da un'Orchestre national in piena forma, diretta con sicurezza da Evelino Pidò.
Recensione
classica
Théâtre des Champs Elysées Parigi
Gioachino Rossini
20 Aprile 2006
Ricca di contrasti, questa Semiramide lo è senza dubbio. La scenografia è magnifica e imponente: una caverna dalle pareti di nero basalto - tanto profonda quanto il mistero della morte de re-dio Nino -; nel fondo, si trova il suo mausoleo e il trono di Babilonia. Semiramide fonda il suo potere sulla morte dello sposo che ha fatto assassinare. L'immagine è semplice ed efficace. Le luci, venute dal soffitto, riprendono il sistema d'Appia, spesso utilizzato per le produzioni wagneriane. Ma la direzione degli attori è raffazzonata e priva di idee (quasi che non fosse stato creato proprio a Parigi, per le opere di Rossini, un comitato della regia d'opera). La stessa perplessità per le voci. Alexandrina Pendatchanska e Barbara Di Castri hanno timbri di voce sontuosi. Ma, la tendenza all'alleggerimento sistematico delle colorature fa perdere il senso della linea melodica rossiniana. I cantabili dei due duetti sono stati cantanti con grande sensualità, ma quando l'orchestra riprende la mano, non si sentono più, qua e là, che effetti di voce nell'acuto, sottolineati da un vibrato abbastanza fastidioso. Molto più soddisfacente è il cast maschile, con Michele Pertusi che resta ancora, dopo molti anni, un Assur di alto rango e la scoperta dello straordinario Federico Sacchi (Oroè), giovane talento destinato ad una bella carriera.
Nell'insieme, è l'Orchestre National de France diretta da Evelino Pidò che brilla maggiormente in questa produzione: ouverture magistrale, grande sensibilità negli accompagnamenti e prodigi negli sforzando. L'orchestra sarebbe potuta essere più impetuosa ed inquietante; cosa che sarebbe stata facilmente realizzabile, se non avesse dovuto adattarsi al volume vocale dei cantanti.
Jonas di Carissimi e Vanitas di cinque compositori contemporanei hanno chiuso le celebrazioni per i trecentocinquanta anni dalla morte del grande maestro del Seicento