Il fascino dell'Andromeda ritrovata

La recente attribuzione a Vivaldi dell'aria "Sovvente il sole" improvvisamente fa di questo pastiche il fascino del capolavoro ritrovato.

Recensione
classica
Festival Monteverdi Cremona
Antonio Vivaldi e altri (Tommaso Albinoni, Antonino Biffi, Nicola Porpora, Giovanni Porta)
06 Giugno 2006
L'Andromeda liberata è una serenata drammatica scritta per una grande occasione quale fu, nel 1726, il ritorno a Venezia del Cardinale Ottoboni dopo un lungo periodo di esilio. La certa attribuzione a Vivaldi, ma solo in tempi recenti, dell'aria Sovvente il sole fa di questo pastiche (scritto anche da Albinoni, Porpora, Porta e Biffi) il fascino del capolavoro ritrovato e diventato, grazie a Marcon, produzione discografica ancor prima di tornare sulle scene. Se la questione delle attribuzioni è ancora aperta la bellezza della musica è cosa certa. Annunciata come rappresentazione in forma semiscenica in realtà questa prima era alquanto allestita sebbene solo di soffici veli bianchi. Importante il cast. Bravi i cantanti (ben declamati i recitativi) impegnati in arie di bravura fiorite da abbellimenti e frasi virtuosistiche. Lo so, barbari fati di Andromeda fa correre la Rosique sul filo del rasoio così come Si rinforzi in te la spene (Cassiope) impegna la Baggio. In Peni chi vuol penar Tucker rende la leggerezza di Daliso mentre nell'aria di Meliso Dalle superne sfere la Basso sfodera una voce agile e potente. Il controtenore Cencic-Perseo è voce di eccezionale bellezza timbrica e incredibile estensione che più di tutti può e sa cantare un'arte pura. Sovvente il sole di Perseo è perno dell'intera l'opera. Qui le progressioni armoniche del violino obbligato (che tuttavia fatica a trovare un equilibrio sonoro) ci calano in un paesaggio placido, lagunare. Specchio d'acqua riflesso in un adagio vivaldiano di malinconica bellezza interpretato da Cencic con raffinata sapienza. Se l'inizio risulta rigido l'impasto sonoro tra cantanti e orchestra avviene nella seconda parte della serata. Maturo il coro di Greco. Timbro brillante per l'ensemble diretto da Marcon. Bravi i corni.

Note: Nuovo allestimento della Fondazione Teatro A. Ponchielli

Interpreti: Andromeda Ruth Rosique, Cassiope Cristina Baggio, Meliso Romina Basso, Perseo Max Emanuel Cencic, Daliso Mark Tucker rappresentazione in forma semiscenica

Scene: Lorenzo Cutùli

Costumi: Lorenzo Cutùli

Orchestra: Venice Baroque Orchestra

Direttore: Andrea Marcon

Coro: Coro Costanzo Porta

Maestro Coro: Antonio Greco

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