Un "Don Quichotte" onirico, ma l'orchestra non sogna

Regia accorta nelle scelte ed eccellente interpretazione del basso Giacomo Prestia per un "Don Quichotte" che a Trieste non convince del tutto, complice una prova orchestrale poco aperta agli slanci della partitura di Massenet.

Recensione
classica
Teatro Lirico Giuseppe Verdi Trieste
Jules Massenet
17 Febbraio 2006
Assente da Trieste dal 1928, il "Don Quichotte" di Massenet ha colpito sia per la veste scenica ridotta a un'essenzialità postmoderna dal regista Federico Tiezzi che per l'alto profilo artistico del protagonista interpretato da un notevole Giacomo Prestia. Tiezzi ha calato la vicenda dell'eroe di Cervantes in un sobrio contesto dove il folclore iberico, il clima da belle époque e le suggestioni dell'epos guerriero sembrano essere i soli, discreti residui di una realtà che la stessa ambientazione notturna dell'intero lavoro sembra fuggire, preferendo quella dimensione onirica che il cavaliere errante immagina realizzarsi nell'Isola dei Sogni. I fischi di qualche spettatore deluso dall'economia scenica non diminuiscono il merito di una regia che si è preoccupata di non appesantire inutilmente una partitura dove la ricchezza di colori e la profondità espressiva si muovono sempre in un registro di raffinata leggerezza musicale. Mattatore della serata è stato l'imponente Don Quichotte del bravo Prestia, che ha saputo mettere le sue ottime qualità vocali al servizio di una figura che con la propria nobiltà d'animo vince l'ostilità dei banditi, si mostra più generoso dei corteggiatori rivali e mette in difficoltà l'animo ribelle dell'amata Dulcinée. Nel ruolo di quest'ultima l'eccellente Laura Polverelli, mentre Alessandro Corbelli ha interpretato un brillante Sancho, servitore disincantato ma devoto. Pubblico plaudente ma non particolarmente coinvolto da un titolo che forse meritava maggiore convinzione proprio in un'apporto orchestrale che, con la direzione di Dwight Bennett, è risultato corretto e tuttavia privo di quei slanci che la musica di Massenet richiedeva per entusiasmare, con le sue melodie semplici ma incisive e l'affascinante gioco timbrico.

Note: nuovo allestimento NB: non ci sono varizaioni degli interpreti rispetto a quanto indicato al link: http://www.teatroverdi-trieste.com/verdi2004/2.Attivita/0.Stagione2005-6/4.DonQuichotte/Locandina.htm

Regia: Federico Tiezzi

Scene: Pier Paolo Bisleri

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