Quel contemporaneo che sa di antico
Al via l'omaggio che il Festival Torino Settembre Musica dedica al compositore estone Arvo Pärt, con un intenso concerto dell'Orchestra Nazionale della Rai diretta da Tõnu Kaljuste.
Recensione
classica
Con scelta felice, capace per una volta di mettere d'accordo critica e pubblico, Torino Settembre Musica dedica quest'anno il consueto omaggio monografico al fascinoso compositore estone Arvo Pärt: sarà proposta un'ampia scelta di opere recenti, basate sulla tecnica del tintinnabulum (una sorta di dodecafonia ricondotta in ambito tonale, e basata su serie di triadi) e varie incursioni nel periodo "modernista" precedente il 1976-77.
Primo concerto della serie, quello di ieri sera nella Chiesa di San Filippo, aperto da una toccante esecuzione di "Cantus in Memory of Benjamin Britten": ed è difficile immaginare introduzione migliore al mondo sonoro di Pärt, con quel suo porsi fuori dal tempo, il gioco di echi e di riverberi, l'aroma antico che scaturisce da modernissimi incastri di suoni.
Il programma proseguiva con "Lamentate", per pianoforte e orchestra, composto nel 2003 su commissione della Tate Gallery e recentemente rivisto: costruito su misura per l'acustica della sala delle turbine in cui fu originariamente eseguito, alterna momenti di romanticismo spiegato, con echi bruckneriani addirittura, ad episodi più francamente minimalisti, resi con puntualità dal pianoforte della giovane Momo Kodama.
Dopo la martellante Sinfonia n. 1 "polifonica", notevole esempio del primo stile del compositore, chiudeva la serata "In principio", per coro misto e orchestra, con l'Estonian Philharmonic Chamber Choir meravigliosamente suggestivo in un brano di grande potenza lirica.
Orchestra in forma smagliante, diretta con mano ispirata dallo specialista Tõnu Kaljuste: spiccano ottoni ed archi, artefici di magmatici impasti sonori pur nel cristallino dispiegarsi di linee e temi che la musica di Pärt richiede. Imponente l'affluenza del pubblico (molte le persone rimaste purtroppo fuori dai cancelli) e calorosissimo successo finale per interpreti e compositore.
Interpreti: Momo Kodama, pianoforte
Orchestra: Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai
Direttore: Tõnu Kaljuste
Coro: Estonian Philharmonic Chamber Choir
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