"qual risorta fenice novella" ...

Le ceneri di Aquileia, come le ceneri della Fenice. Ma il richiamo all'incendio ormai dimenticato con la ricostruzione non è forse funzionale al gioco teatrale, se non fosse per quel verso "qual risorta fenice novella" che prefigura una rinascita. Gestito da una regia fin troppo scarna, il cast ha avuto in Dimitra Theodossiu (Odabella)la protagonista indiscussa.

Recensione
classica
Gran Teatro La Fenice Venezia
Giuseppe Verdi
28 Marzo 2004
Le ceneri di Aquileia, come le ceneri della Fenice. Lo spazio "sopravvissuto" all'assalto degli Unni è rappresentato, nelle scenografie del CLaST dello IUAV, secondo le vicende di un passato prossimo e di un presente: la distruzione del teatro prima e i continui scenari bellici attuali nutrono, infatti, l'immaginario del pubblico che così dovrebbe facilmente immedesimarsi nella sostanza dell'Attila. Ma il richiamo all'incendio ormai dimenticato grazie alla ricostruzione non è forse funzionale al gioco teatrale, se non fosse per quel verso "qual risorta fenice novella" che prefigura una rinascita: quello che interessa, e ciò che in realtà salta all'occhio, sono le macerie di mura ridotte in rovine e non la loro specifica connotazione geografica. Quindi, è stato forse inutile lo sforzo interpretativo, anche perché i costumi, molto curati nei dettagli, erano al contrario rigorosamente d'epoca. Comunque molto bella l'essenzialità con cui è stato riletto l'ambiente-Palafenice. Gestito da una regia fin troppo scarna, il cast ha avuto in Dimitra Theodossiu (Odabella) la protagonista indiscussa, padrona del ruolo e della scena, fiera e altera, ma anche dolce, estremamente versatile, insomma, alla quale, Michele Pertusi non sembra aver opposto un valido contraltare con il suo Attila forse poco incisivo, dal timbro un po' sfuocato. La gran massa del coro è apparsa decisa nelle scelte timbriche, partecipe e compatta nel seguire l'andamento di un'orchestra diretta dal gesto sensibile e appassionato di Marcello Viotti, che ha meticolosamente concertato strumentisti e voci, dando risalto ai vivaci colori della partitura verdiana. Calorosissimo successo di pubblico.

Interpreti: Attila, Michele Pertusi; Ezio, Alberto Mastromarino; Odabella, Dimitra Theodossiou/Elena Zelenskaya; Foresto, Kaludi Kaludow Uldino; Massimiliano Tonsini

Regia: Corsi di laurea specialistica in scienze e tecniche del teatro, IUAV Facoltà di design e arti (coordinatore del progetto, Walter Le Moli)

Scene: IUAV

Costumi: IUAV

Orchestra: Orchestra del Teatro La Fenice

Direttore: Marcello Viotti

Coro: Coro del Teatro La Fenice

Maestro Coro: Piero Monti

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