Nel labirinto di Kiefer un'"Elektra" memorabile

Uno spettacolo coerente e intenso, nato sotto il segno determinante di Anselm Kiefer, e governato dalla regia intelligente di Michael Gruber. Gabrielle Schnaut nella parte di Elektra sfodera una vocalità impressionante.

Recensione
classica
Teatro di San Carlo Napoli
Richard Strauss
03 Dicembre 2003
Una grande rovina di cemento armato occupa totalmente il palcoscenico del San Carlo, in altezza, in larghezza, in profondità; la monumentale, labirintica costruzione grigia - nelle cui superfici abrase si ritagliano aperture nude, da cui si intravedono scalinate, cunicoli, sotterranei che conducono non si sa dove - è la reggia degli Atridi, intesa come squallida reliquia del nostro tempo giunta nel quarto millennio: qui si aggirano personaggi avvolti in pepli che sembrano quasi camicie di forza. Così Anselm Kiefer, artista che mai si era cimentato con l'opera, ha concepito la scena e i costumi dell'"Elektra" che ha aperto la stagione 2004 del San Carlo. In questo teatro ancora una volta abbiamo assistito all'intervento determinante di una personalità dell'arte contemporanea, intervento che si è congiunto felicemente con gli altri aspetti della messinscena. Si è trattato infatti di uno spettacolo coerente e intenso, affidato ad un cast di primissimo ordine e governato con rara intelligenza interpretativa dalla regia essenziale di Michael Gruber. Al centro della scena si impone come grande protagonista Gabriele Schnaut che sfodera una vocalità impressionante e una rimarchevole capacità di graduare gli accenti per un ruolo come quello di Elektra che troppo spesso tende ad appiattirsi in un monocorde strepito isterico. Notevoli accanto alla Schnaut figurano sia la Clitemnestra di Mette Ejsing, sia la Crisotemis di Inga Nielsen e non sono da meno i due interpreti maschili, Peter Edelmann nella parte di Oreste e Siegfried Jerusalem, comprimario di lusso nella parte di Egisto. L'orchestra del San Carlo appare all'altezza della situazione; la direzione di Ferro coglie adeguatamente la spaventosa tensione drammatica dell'opera, attraverso un gioco di contrasti sonori in piena sintonia con le zone di luce e d'ombra che si contrappongono violentemente in scena.

Note: Nuovo allestimento

Interpreti: Elektra, Gabriele Schnaut; Chrysothemis, Inga Nielsen; Klytämnestra; Mette Ejsing; Orest, Peter Edelmann; Aegisth, Siegfried Jerusalem; Der Pfleger des Orest, Ezio M. Tisi; Die Vertraute, Sabrina Modena; Die Schleppträgerin, Sabine Vinke; Ein junger Diener, Antonio De Angelis; Ein alter Diener, Hector Guedes; Die Aufseherin, Pia-Marie Nilsson

Regia: Klaus Michael Graber

Scene: Anselm Kiefer

Costumi: Anselm Kiefer

Orchestra: Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli

Direttore: Gabriele Ferro

Coro: Coro del Teatro San Carlo di Napoli

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