Il sorriso di Abbado

Prova stupefacente della Mahler diretta da Abbado con Blacher violinista di eccezione.

Recensione
classica
Teatro Comunale Ferrara
09 Ottobre 2003
Rivedere insieme Abbado e la Mahler ogni volta è una gioia, ma ieri c'è stata anche la sorpresa dell'orchestra che sembra avere una marcia in più, se mai era possibile. È probabile sia stata la partecipazione all'organico inventato da Abbado per il Festival di Lucerna ad avere avuto benefici effetti. Comunque protagonista della prima parte della serata è stato Kolja Blacher, primo violino dei Berliner fra il '93 e il '99, ormai solista affermato, anche lui coinvolto nell'avventura di Lucerna come primo violino. Ha eseguito due massimi concerti del Novecento, quello di Berg e quello di Stravinskji. Abbinamento azzeccato. Curioso che, dopo tanto parlare di mondi contrapposti, il passare del tempo abbia fatto un brutto scherzo ai luoghi comuni. Abbinamento che ha fatto lievitare le consonanze, basti pensare all'omaggio tributato a Bach. Il merito va al solista e soprattutto ad Abbado che ha affrontato il concerto di Berg con inedita lievità e nitore, pur nella sua funebre cupezza. Identica lievità, ma qui il gioco è facile, in Stravinskji, con anche un evidente il divertimento da parte di tutti. Lo scambio di sorrisi fra direttore, orchestrali, solista è stato davvero coinvolgente. Blacher in certi passaggi sembrava addirittura accennare a passi di danza. Questo non ha impedito di sottolineare i passaggi drammatici che pur ci sono, come per esempio la frase dei legni in apertura del terzo movimento, risuonata addirittura minacciosa. La seconda parte della serata ha proposto la Quarta di Beethoven. Già durante la maratona con i Berliner a Roma era sembrata fra le più stupefacenti e anche a Ferrara la lettura di Abbado non ha perso di smalto. Anzi, se il ricordo non inganna, l'esito è parso superiore. Già dalla lunga e lenta introduzione si è capito di che precisione di analisi è capace la Mahler. Non c'è stato un attimo in cui una delle sezioni dell'organico abbia perso la propria identità. La trasparenza era assoluta, solo nella musica da camera si riesce a ottenere tanta precisione di contorni. In questo Abbado non ha rivali. E il pubblico di Ferrara Musica ha risposto col solito entusiasmo, lanci di fiori, battimani ritmati per richiamare il direttore quando ormai l'orchestra se n'era andata. Moltissmo calore e gratitudine anche per la prova fornita da Kolia Blacher.

Orchestra: Mahler Chamber Orchestra

Direttore: Claudio Abbado

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