Nonostante il venerdì 17, la prima del rossiniano Viaggio a Reims, con testi e regia di Dario Fo, si è svolta nel migliore dei modi. Il nuovo testo, che ha giustamente creato molte attese, ha retto benissimo alla prova, risultando nel complesso convincente. Fo ha voluto rendere attuale un libretto che, nell'originale di Balocchi (del 1825, in piena Restaurazione), non faceva alcun riferimento alla situazione storica. Se qualcosa poteva esserci di interessante, era quella carrellata di personaggi provenienti da ogni angolo d'Europa: di qui Fo ha preso spunto per inserire le sue stoccate satiriche all'indirizzo degli attuali stati europei: oggi come nei secoli passati, ci dice Fo, gli europei (l'Inghilterra in primis, col suo rapporto privilegiato con gli Stati Uniti) parlano di pace, ma faticano a metterla in pratica; non mancano accenni storici al passato colonialista. Ce n'è anche per la Russia di Putin: un mimo resta trafitto dalla bandiera russa, che porta a mo' di lancia. E Fo spezza una lancia a favore della libertà di stampa e di pensiero, talvolta minacciate. Tutto ciò, contrariamente da quanto si potrebbe immaginare, è espresso con una finezza e una leggerezza estreme: Fo è intervenuto soprattutto laddove il testo ne suggeriva la possibilità, ad esempio in alcuni recitativi (in un paio di occasioni, ad esempio nel ribaltamento della diligenza, risolti con una declamazione ritmata che suona nuova, pur inserendosi efficacemente nell'insieme). Ma la modifica più grande è la riscrittura del finale, con l'aria (Improvviso) di Corinna: sulla musica, dolce e delicata, si dipana il racconto satirico: viene rievocato l'episodio storico di Carlo X, il re taumaturgo, che, durante la cerimonia di incoronazione nella cattedrale di Reims, con appestati e malati di ogni genere, finisce per ammalarsi lui stesso. Rimane l'inno finale al re, che ovviamente ora suona beffardo ("Sì, quel che importa è che tutto resti ugual"). Carlo infine arriva in scena, acclamato da tutti, volando su di una macchina leonardesca, che poi riparte, per finire abbattuta dai fuochi d'artificio. Bellissima la parte visuale, le scene, realizzate, su schizzi di Fo, dall'équipe di Anna Kontek; i costumi, di Fo e Erika Turunen; e soprattutto una compagnia di mimi e acrobati straordinari (notevole Sebastiano Di Bella): il loro virtuosismo ci introduce in un'atmosfera sospesa, da favola; le trovate da Commedia dell'Arte ci fanno tornare all'infanzia, si ride generosamente. Duttile e efficace la direzione di Barbacini, alla guida degli ottimi Orchestra e Coro dell'Opera di Helsinki; bravi i solisti (che si devono tra l'altro destreggiare tra le innumerevoli situazioni comiche), tra cui si distinguono Corinna Mologni, una disinvolta e brillante Folleville, Juha Kotilainen e Damon Nestor Ploumis, rispettivamente Trombonok e Don Profondo dalle rare doti di attori, e Petteri Salomaa nei panni di Don Alvaro; Anna-Kristiina Kaappola è una lirica Corinna, dalla voce di ottima pasta e magnifico legato e Gert Henning-Jensen (Cavalier Belfiore) possiede physique du rôle e voce dalle possibilità straordinarie. Il pubblico, entusiasta, ha applaudito a lungo, acclamando Fo per ben undici minuti.
Note: Acrobati e mimi: Liina Aunola Juha Korhonen Iida Rekonen Virve Balk Sebastiano Di Bella Jenny Bjorn Joona Halonen Sami Hiltunen Riku Immonen Saku Immonen Tatja Moki Sami Paasila Riikka Siirala Riikka Rosonen Sami Vartiainen
Interpreti: Anna-Kristiina Kaappola (Corinna) Lilli Paasikivi (Melibea)
Corinna Mologni (Folleville) Ritva-Liisa Korhonen (Madama Cortese) Gert Henning-Jensen (Belfiore) Timo Kuusisto (Libenskof) Hannu Forsberg (Sidney) Damon Nestor Ploumis (Don Profondo) Juha Kotilainen (Trombonok) Petteri Salomaa (Alvaro) Jaakko Hietikko (Prudenzio) Niall Chorell (Luigino) Minna Keslinen (Maddalena) Tiina Vahevaara (Delia) Hannele Aulasvuo (Modestina) Marko Puustinen (Antonio) Juha Moisio (Zefirino) Jussi Miilunpalo (Gelsomino)
Regia: Dario Fo
Scene: Dario Fo e Anna Kontek
Costumi: Dario Fo e Erika Turunen
Corpo di Ballo: Opera Nazionale Finlandese
Coreografo: Laura Guiducci
Orchestra: Orchestra dell'Opera di Helsinki
Direttore: Maurizio Barbacini
Coro: Coro dell'Opera di Helsinki
Maestro Coro: Eric-Olof Soderstrom