Presentata la stagione 2008-2009 del Teatro alla Scala
"Don Carlo", "Assassinio nella cattedrale" e "Orfeo" nel programma della prossima stagione della Scala.
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Tre più una le nuove produzioni. Don Carlo (diretto da Gatti, con la regia di Braunschweig) che apre il 7 dicembre, con un anteprima il 4 per i giovani a prezzo stracciato, una bella iniziativa. A fine maggio Assassinio nella cattedrale di Pizzetti (diretto da Renzetti, regia di Kokkos), a metà settembre Orfeo, che dà il via alle tre opere di Monteverdi dirette da Alessandrini (con in buca il basso continuo del suo Concerto Italiano) per la regia di Bob Wilson. Infine per l Accademia della Scala Le convenienze e le inconvenienze teatrali di Donizetti (diretto da Guidarini e la regia di Antonio Albanese). Oltre a recuperare i titoli che hanno inaugurato le tre ultime sta-gioni (Tristano e Aida dirette da Baremboim, Idomeneo da Myung-Whun Chung), il cartellone offre quattro allestimenti coprodotti: col Regio di Torino L affare Makro-pulos con la vecchia regia di Ronconi, che riacciuffa per i capelli il filone Janacek in-terrotto la scorsa stagione (in attesa di Da la casa dei morti con la regia di Chereau, in programma la prossima tornata); con l Opéra di Parigi Alcina di Händel diretta da Antonini; con La Monnaie, il Covent Garden e altri The Rake s Progress, diretto da Robertson per la regia di Lepage; con il festival di Aix e l Opéra di Lione A Midsummer Nigt s Dream di Britten, diretto da Davis per la regia di Carsen; col Bol soj Evgenij Onegin diretto da Vedernikov. Due riprese di altri titoli scaligeri, I due Foscari con la regia di Lievi e, sorpresa, lo storico Viaggio a Reims di Ronconi, diretto da Dantone. Nel considerare il cartellone stupisce comunque l assenza di un opera contemporanea, che per la Scala era un impegno tradizionale; vero che l anno ventu-ro ci sarà una cantata di Ivan Fedele su testi di Yoursenar, ma siamo in ambito sinfo-nico, per un opera nuova bisognarà attendere il 2011 quando andrà in scena quella commissionata a Battistelli, ispirata al documentario di Al Gore sullo stato del piane-ta. Mentre invece stupisce positivamente l incremento dei concerti, ridotti a un lumicino in epoca Muti. Oltre i cinque concerti per pianoforte di Beethoven interpretati e diretti da Baremboim a febbraio 2009, abbinati a composizioni di Schönberg, i sei apuntamenti del ciclo Pollini (sul podio Boulez, Chailly, Eotvos, Furrer); insomma, calcolando anche quelle della Filarmonica, saranno 35 le serate sinfoniche.
Dulcis in fundo le cifre: il pareggio di bilancio senza apporti extra (40% inter-venti pubblici, 60% fondi propri), 450mila gli spettatori nella scorsa stagione, 283 al-zate di sipario comprese le tounées. E a fine luglio l inizio dei lavori per aumentare l inclinazione della platea, che a causa della sbagliata progettazione impedisce di vedere i ballerini dal polpaccio in giù. Speriamo che non si ripeta l errore di mettere le poltrone allineate una dietro l altra. Per l annessione al teatro della palazzina di via Verdi bisognerà però aspettare un paio d anni; lì verrà allestita la nuova sala prove, la nuova biglietteria, più una zona d immagazzinaggio di scene.
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