Per la musica nessun sostegno anticrisi
L'industria dello spettacolo ignorata dal Governo Berlusconi
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Le associazioni che riuniscono i produttori e gli esercenti di spettacolo (Agis, Anica, 100Autori) hanno emesso un duro comunicato di protesta contro la mancata approvazione di qualsiasi provvedimento anticrisi da parte del Governo Berlusconi e del suo Ministro per i beni e le attività culturali, Sandro Biondi, che è ora uno dei 3 coordinatori del neonato partito di maggioranza PdL (nella foto): "Il Consiglio dei Ministri si è rifiutato di adottare il decreto di parziale reintegro del pesante taglio al Fondo unico dello spettacolo, che avrebbe consentito una sopravvivenza minima delle attività culturali (teatro, cinema, danza, opera, musica, circhi e spettacoli viaggianti), pur restando l'investimento pubblico complessivo dell'Italia il più basso fra quelli dei Paesi sviluppati. Dall'inizio dell'anno sono stati adottati diversi provvedimenti a sostegno delle imprese in molti settori ma nessuno nello spettacolo, ignorandone non solo il ruolo di innovazione e creazione, cruciale in una società avanzata, ma persino il fondamentale rilievo in termini imprenditoriali e sopratutto occupazionali, mettendo in ginocchio migliaia di imprese e a repentaglio il futuro di 200.000 lavoratori del settore.
Di fronte a tale prova di ostentato disinteresse per la cultura e smentendo gli stessi membri del Governo, che delle politiche culturali sono i responsabili, di fronte alla perdita della credibilità da parte degli interlocutori istituzionali, il mondo delle attività culturali condurrà una campagna di denuncia e di mobilitazione per far conoscere la grave situazione e far valere le sue istanze".
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