"L'Inimico delle Donne" riappare

A Liegi l'opera di Galuppi, diretta da Rinaldo Alessandrini

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Dopo la prima rappresentazione veneziana del 1771, "L'Inimico delle Donne", dramma giocoso in musica di Baldassarre Galuppi, non è mai più stato riproposto in versione integrale. Lo riscopre ora il Teatro Reale di Vallonia, che pone l'opera al centro di una breve serie di iniziative dedicate al compositore veneziano. Questo lavoro di Galuppi, su libretto di Giovanni Bertati, è la storia di un imperatore cinese misogino che rifiuta ogni rapporto con le donne anche a rischio di mettere in discussione il suo potere, sfidando la tradizione che lo vorrebbe sposato. Tuttavia, il rifiuto cade quando sulle coste della Cina giunge una giovane naufraga italiana, la principessa Agnesina, che, specularmente a Zon Zon, l'imperatore cinese, ha sino allora respinto ogni relazione con l'altro sesso. Dopo non poche schermaglie, la vicenda si conclude con l'atteso matrimonio tra i due, nello scenario di una Cina del tutto fantastica che risponde solo all'immaginario occidentale del settecento e dove si parla l'italiano introdottovi da un antico viaggiatore, forse Marco Polo. Una vicenda brillante, come spesso quelle delle opere della seconda parte della carriera di Galuppi, che vide una proficua collaborazione anche con Goldoni. Nella trama, alcuni vedono dei riferimenti all'omosessualità e al travestimento, temi difficili per l'epoca, ma anche una posizione critica verso l'accettazione passiva di un potere che è evidentemente truffaldino, rappresentato da una statua da cui provengono ordini per il popolo, che tutti sanno celare un servitore prezzolato. Il trucco è conosciuto da tutti, ma tutti lo accettano. Temi e ambienti che fanno dire a Stefano Mazzonis di Pralafera, regista dello spettacolo (oltre che direttore generale dell'Opera Reale di Vallonia) che questa opera si potrebbe collocare in qualunque epoca, compresa quella contemporanea, anche se alla fine la scelta, in accordo con il costumista e lo scenografo, è stata quella di attenersi alla vena onirica originale di Galuppi e Bertati. E' italiana anche la direzione musicale dell'opera, affidata a Rinaldo Alessandrini (nella foto), che dirigerà, il 6 febbraio, anche il concerto di musica strumentale di Galuppi che concluderà il convegno internazionale di studi su Galuppi, che vedrà la partecipazione, nei giorni 4 e 5, di musicologi italiani, belgi e francesi.
Maurizio Disoteo

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