La buona gestione della Fondazione Pergolesi Spontini

Jesi: bilancio in attivo

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La Fondazione Pergolesi Spontini, prima fondazione teatrale in Italia ad avere la certificazione di qualità UNI EN ISO 9001:2008, lavora con un' organizzazione ed una gestione di tipo manageriale. Come un' azienda, si struttura per aree (direzione, produzione, amministrazione, comunicazione, servizi musicali ed artistici, formazione, segreteria); la direzione fa capo alla figura di un amministratore delegato (con funzioni di sovrintendente, nella persona di William Graziosi), che dà voce ai soci privati della Fondazione, finanziatori per il 24% del budget, e a quella del direttore artistico (Gianni Tangucci). Questo modello organizzativo si sta rivelando virtuoso per diversi aspetti, il più evidente dei quali è senz'altro l'assenza di passività in undici anni di attività e la chiusura in attivo dei bilanci sociali dal 2006 ad oggi. Questi alcuni dei numeri del bilancio sociale 2011 della Fondazione: sette titoli d'opera prodotti nel 2011, di cui quattro titoli di Giovan Battista Pergolesi, per un totale di 24 recite; 702 giornate di apertura dei 6 Teatri storici gestiti nelle Marche, 14 stagioni e rassegne organizzate o promosse, 57.937 frequentatori a Jesi e nei teatri aderenti, 33.965 giornate lavorative, 630 maestranze contrattualizzate nelle produzioni liriche, 655 fornitori di beni e servizi, 9258 studenti coinvolti nei percorsi formativi, 1500 pasti e 2900 pernottamenti di artisti e tecnici nelle strutture ricettive del territorio, più di 12 milioni di contatti sul sito web della Fondazione tradotto in otto lingue. Dei titoli d'opera prodotti lo scorso anno, cinque sono nuovi allestimenti interamente costruiti nel Laboratorio Scenografico della Fondazione, a Jesi (con maestranze marchigiane e giovani appositamente formati nell'ambito del "Progetto Sipario"), o realizzati in regime di coproduzione con teatri lirici nazionali. La Fondazione, che lo scorso anno ha portato a conclusione le Celebrazioni per i 300 anni della nascita di Giovan Battista Pergolesi con la realizzazione a Jesi dell'integrale delle opere in nuovi allestimenti (2009: Il prigionier superbo; 2010: Il Flaminio, Adriano in Siria, Livietta e Tracollo; 2011: La Salustia, Lo frate'nnamorato, La Serva padrona, L'Olimpiade, ripresa dell' allestimento 2002: tutte le opere di Pergolesi sono state registrate in alta definizione grazie all'accordo con la Unitel Classica di Monaco di Baviera) è sostenuta da enti pubblici e da un pool di imprese private; gestisce 6 teatri storici, ma l'attività principale è la produzione lirica con il Festival Pergolesi Spontini e la Stagione Lirica di Tradizione del Teatro "Pergolesi" di Jesi. Come editore musicale, l'ente affida ad illustri musicologi la revisione delle opere dei due Autori a cui si intitola e conduce sistematicamente ricerche e studi attraverso l'azione del proprio Comitato Studi Pergolesiani e del proprio Comitato Studi Spontiniani. Sul piano musicologico, nel 2011 la Fondazione ha siglato un accordo con la Universal Music Publishing Ricordi srl per la realizzazione dell'Edizione Nazionale dell'Opera omnia di Pergolesi. L'iniziativa mira a restituire l'intero corpus delle musiche pergolesiane di attribuzione certa attraverso edizioni critiche redatte con rigorosi criteri scientifici. Il piano editoriale dell'Edizione Nazionale si articola in 20 volumi per oltre 3000 pagine di partitura e 1500 di apparati critici comprendenti le opere teatrali, sacre, vocali, strumentali e didattiche del compositore jesino. I primi due volumi, Stabat Mater e l'oratorio La fenice sul rogo, ovvero la morte di San Giuseppe, saranno pubblicati entro il 2012. La Fondazione ha inoltre fornito il supporto musicologico e le edizioni critiche musicali per i tre cd di musiche pergolesiane incisi dall'Orchestra Mozart con Claudio Abbado per l'etichetta Deutsche Grammophon, per il cd Stabat Mater, a tribute to Pergolesi con l'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Antonio Pappano, e per L'Olimpiade incisa da Alessandro De Marchi e Academia Montis Regalis per la Deutsche harmonia mundi. Un esempio insomma, quello della Fondazione di Jesi, di come si possa coniugare cultura e impresa, in un'ottica mirata non solo alla qualità dei prodotti, ma anche alla creazione di meccanismi che abbiano una ricaduta di tipo occupazionale, socio economico e di sviluppo. Lucia Fava

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