Sound Art a Torino
Un'installazione al Conservatorio Verdi
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Suoni vivi cominciano a farsi spazio con discrezione nella sala, una massa sonora s'intensifica con andamento ondulatorio trasformandosi in vortice. Lo spettatore/ascoltatore diventa così parte della prima opera di sound art presentata al Conservatorio di Torino dagli degli studenti della Scuola di Musica elettronica (docenti: Andrea Agostini e Stefano Bassanese) Giacomo Albert, Amedeo Casella, Carlo Barbagallo, Francesco Bianchi, Salvatore Livecchi, Antonella Labozzetta, Alessandro Merlo, Vera Scarpaci.
L'opera si nutre della nostra presenza nello spazio: l'evento sonoro, di cui siamo al tempo stesso compositori, spettatori ed esecutori, è registrato dai microfoni e poi selezionato, elaborato e diffuso dagli altoparlanti, rinnovandosi di continuo.
Lo spazio diventa così uno strumento che gli spettatori modificano, percorrono e "suonano". Ogni nuova presenza influisce su questo ecosistema sonoro, sviluppandosi attraverso un principio di feedback controllato, in un equilibrio d'interazioni continue tra noi e l'ambiente acustico.
Caratteristica del progetto è la valorizzazione della specificità del sito attraverso una riflessione sulla sua identità architettonica e acustica.
b.s.
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