Un Appello per Daniele Abbado

Reggio Emilia: e il sindaco risponde

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Dopo l'emissione del bando pubblico per la ricerca di un nuovo direttore artistico per la Fondazione I Teatri di Reggio Emilia - scaduto lo scorso 14 settembre - registriamo un'altra tappa del delicato passaggio di consegne per il ruolo ricoperto negli ultimi dieci anni da Daniele Abbado, il cui mandato termina a fine anno. Quaranta tra i maggiori artisti italiani e stranieri - tra cui Bob Wilson, Philip Glass, Peter Stein, Alessandro Bergonzoni, Mario Martone, Moni Ovadia, Arnaldo Pomodoro - hanno infatti firmato un appello rivolto al sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio, in cui si legge: «Abbiamo appreso con vivo stupore e disorientamento che la Sua amministrazione ha indetto un bando di concorso pubblico per la ricerca di un nuovo direttore artistico dei Teatri, senza un chiaro progetto su come rinnovare e arricchire un'esperienza che in questi dieci anni ha portato Reggio Emilia a diventare una delle capitali artistiche e culturali del nostro Paese [...]. Questa decisione ci appare allarmante e incomprensibile, perché non è giustificata né dall'andamento della gestione economica (dieci anni di bilanci attivi, aumento costante di abbonati e biglietti venduti e nuove generazioni in sala), né tanto meno da motivi di ordine artistico. [...] In questi tempi di crisi, la perdita di un simile punto di riferimento culturale non è solo una questione locale, ma ci riguarda tutti. Il mondo dello spettacolo e della cultura guarda con apprensione e sgomento a quanto sta avvenendo nella Sua città, fiduciosi che Lei non consentirà un cambio di Direzione, senza un dibattito trasparente in grado di assicurare alla Fondazione la continuità e lo sviluppo di questa esperienza». A stretto giro una nota del sindaco Delrio recita: «Ringraziamo i firmatari della lettera, di cui siamo venuti per ora a conoscenza solo a mezzo stampa e che certamente sarà stata recapitata ai nostri uffici, per il riconoscimento al prestigio della Fondazione I Teatri, costruito nell'arco di 150 anni con l'impegno e il lavoro caparbio di generazioni di amministratori pubblici e direttori, cui Daniele Abbado ha dato un ulteriore determinante contributo negli ultimi dieci anni insieme a molti artisti italiani. E' stato con il direttore artistico stesso che si è convenuto per una nuova stagione, che sicuramente non cambierà la natura e il segno, né la progettualità che si è intrapresa finora e che, proprio per la trasparenza che viene richiamata dai firmatari, ha scelto la strada del bando pubblico. Sono certo che tutti gli artisti e gli intellettuali, che a noi si appellano, continueranno a sostenere questa fondamentale istituzione della cultura italiana».
a.ri.

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