Biennale College Musica
Venezia: scelti i quattro atti unici
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Sulla scia della Biennale College Cinema, quest'anno alla seconda edizione, il presidente Paolo Baratta ha annunciato l'apertura del College Musica affidato al direttore della Biennale Musica Ivan Fedele. Che ha aperto la porta a progetti di teatro musicale provenienti da tutto il mondo, purché rispettino tre regole ferree. La prima riguarda la durata, non più di 12 minuti, il che impone un tour de force drammaturgico non indifferente. La seconda richiede che il tema sia tema comico o surreale, ben più arduo di uno serioso o drammatico. Infine il progetto deve essere presentato da un team formato da compositore, librettista e regista (lo scenografo è facoltativo). Nel caso che uno dei componenti rinunciasse, gli altri dovranno proseguire da soli nell'impresa. Si tratta in realtà di una sfida non da poco. Quattro sono stati i progetti scelti, che verranno realizzati durante il Festival Internazionale di Musica contemporanea 2014.
"Tre cose (a caso) sull'amore", musica di Claudio Gay, libretto di Chiara Passaniti, regia di Laura Tassi. Tre i personaggi, lui, lei e l'analista, immersi nel marasma dei media e dei social network.
"O-X-A." musica di Accursio Cortese, libretto e regia di Orlando Di Marca. Il "per" fra le due lettere del titolo indica la croce di legno che usa il puparo per muovere le sue marionette, in questo caso Orlando e Angelica, ma anche Arlecchino e Smeraldina, ecc.
"MagenZeit Opera" musica di Gabriele Cosmi, libretto di Diego Zanoni, regia di Albero Oliva, scenografia di Marco Ferrara. Lo scontro fra una madre obesa e una figlia anoressica, fra loro un malcapitato dottore in un susseguirsi di fraintendimenti.
"The history of Homo Rudolphensis" musica di Yair Klartag, libretto di Yael Sherill, regia di Franziska Guggenbichler, scenografia di Aileen Klein. Una parabola surreale su una specie umana scomparsa due milioni di anni fa, particolarmente sensibile e onesta, soppiantata da quella che ben conosciamo.
I quattro atti unici musicali verranno messi in scena con tutta probabilità nella Sala delle Colonne di Palazzo Giustinian, che si è rivelata con un'acustica eccellente.
Stefano Jacini
Stefano Jacini
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