Il San Carlo al cinema
Il 28 settembre verrà proiettato "Il Senso del Mattino"
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Non v'è dubbio che il Teatro San Carlo di Napoli è ormai in crescente relazione con la sua città, o almeno con rappresentanze di alcuni aspetti culturali di essa. Il documentario, o come lo chiamano gli anglosassoni film etnografico, "Il Senso del Mattino" del giovane regista Luca Apolito, fedele collaboratore del direttore del festival del Cinema Internazionale Giffoni - Claudio Gubitosi, entrambi in sala a presentare questo progetto - racconta Napoli e il giornale Il Mattino, che da centoventitre anni fa parlare il mezzogiorno. Appena conclusasi la Mostra Internazionale d'arte Cinematografica di Venezia, a Napoli invece parliamo di altro cinema, "Giffoni Experience". Ed allora ecco che si inserisce anche la collaborazione della Direzione Generale dell'Ufficio Scolastico Regionale per la Campania - una riflessione per tutti sul mestiere di scrivere in tempi di cambiamento nel mondo dell'informazione. Il cinema diventa così strumento per scoprire il mondo affascinante della stampa e della produzione di un giornale. Il film racconta con sguardo inedito la vita di redazione direttamente alla sede del Il Mattino e per le strade cittadine, illustrandone il suo rapporto profondo con diverse istituzioni cultuali che la compongono. Cosa c'entra il teatro lirico napoletano? Esso è una di quelle istituzioni centrali del progetto. Il regista ha svelato la presenza di alcune scene girate durante i giorni del maestro Mehta a Napoli e la recente inaugurazione della stagione sinfonica; peccato però che non siano state intervistate persone che vivono il teatro quotidianamente. La prima proiezione del film sarà il 28 settembre nella cornice insolita proprio del teatro di San Carlo, alla quale sono state invitate ad assistere rappresentanze composte da 20 studenti per ciascuno dei sei licei e non di Napoli, insieme al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Per l'occasione, l'orchestra del teatro diretta da Maurizio Agostini, il coro ed il coro di voci bianche diretto da Marco Faelli, eseguiranno l'Inno Nazionale (1847) in chiaro omaggio al Presidente, l'ouverture del Guglielmo Tell (1829) di Gioacchino Rossini, da Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi Fac, Ut Portem Christi Morte, e di Giuseppe Verdi un "classico" che ne rappresenti l'italianità: Va, pensiero da Nabucco.
s.m.
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