Il Falstaff di Gatti

Dal 14 ottobre alla Scala

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Il "Falstaff" nato al Covent Garden nel 2012 con la regia di Robert Carsen ora ritrova Daniele Gatti (dal 14 ottobre al Teatro alla Scala), che all'epoca lo diresse a Londra (edizione già in cartellone alla Scala nel 2013, ma con Daniel Harding sul podio). Il maestro milanese per l'occasione ha incontrato alcuni giornalisti nella Sala Gialla di via Filodrammatici per spiegare le sue intenzioni, ma anche i ricordi di un'opera amatissima, il Verdi che ha più diretto nel corso della sua carriera. Ha anticipato che non sarà un "Falstaff" spumeggiante, perché rischierebbe di penalizzare la tristezza che la percorre tutta ma, interpretando le sue parole, "cesellato". Per spiegarne l'intenzione si è divertito a descrivere minutamente quanto avviene nel secondo atto con le quattro donne che cicalecciano con versi senari ricchi di lettere C, mentre i quattro uomini, furiosi e vendicativi, si affidano a ottonari che insistono sulla lettera R. Gatti ha poi raccontato di aver impresso nella sua memoria di ragazzo lo storico "Falstaff" diretto da Maazel alla Scala con la regia di Strehler, che l'ambientava nella bassa padana, e la coda interminabile per accaparrarsi un biglietto in loggione. Il suo primo approccio direttoriale col "pancione" verdiano invece è stato a trentacinque anni, in forma di concerto a Roma, ma da allora ne è passata acqua sotto i ponti con edizioni a Bologna, Dresda, Vienna, Parigi, Zurigo, ecc. E ogni lettura diversa da quelle anteriori. Anche perché, ha confessato, ha l'abitudine di procacciarsi sempre una nuova partitura quando si appresta ad affrontare un'opera che ha già diretto, proprio per non lasciarsi condizionare dai segni lasciati sulle pagine in precedenza. Durante il suo soggiorno a Milano, Gatti terrà un concerto franco-americano al Teatro Arcimboldi con la Filarmonica della Scala (ciclo Discovery, cento biglietto gratuiti per gli under25) il 18 ottobre: Bernstein, Debussy, Gershwin, Ravel. E a proposito del repertorio francese ha accennato di aver appena avuto un colpo di fulmine dirigendo la "Sinfonia Fantastica" di Berlioz, un compositore che detestava e sul quale ha dovuto ricredersi completamente. Quanto al futuro non immediato, ha spiegato di stare studiando "Tristano", che andrà in scena al Théâtre des Champs Elysées di Parigi con la sua orchestra, l'Orchestre National de France, nel prossimo maggio.

s.j.

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