Salisburgo riparte con Hinterhäuser

Il neo-sovrintendente presenta il suo primo cartellone per il festival 2017

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Si svolgerà dal 21 luglio al 30 agosto il Festival di Salisburgo, il primo diretto da Markus Hinterhäuser dopo due edizioni di interregno seguito alle dimissioni di Alexander Pereira. Un rinnovato slancio si coglie nella ricchezza di un cartellone, particolarmente ricco di titoli e stimoli, che presenta 11 produzioni operistiche, di cui 2 in versione concertante, un nutrito programma concertistico oltre a una significativa presenza di teatro di prosa. Dopo la tradizionale apertura con “Jedermann” di Hoffmanstahl nella Domplatz, il cartellone operistico si aprirà il 26 luglio con la tappa salisburghese della trilogia monteverdiana affidata agli English Baroque Soloists e il Monteverdi Choir guidati dal fondatore John Eliot Gardiner, che firmerà anche la regia degli allestimenti con Elsa Rooke. Le tre produzioni delle opere di Monteverdi, omaggio personale del direttore inglese in occasione del 450° anniversario della nascita del compositore, toccheranno diverse tappe europee dopo il battesimo al Teatro La Fenice nel giugno del 2017. L’omaggio alla vocazione mozartiana del festival sarà invece rappresentato dalla nuova produzione in collaborazinoe con Amsterdam e Berlino de “La clemenza di Tito” con i complessi di musicAeterna diretti da Theodor Currentzis e la regia di Peter Sellars (dal 27 luglio). Seguiranno la “Lady Macbeth di Mzensk” in un nuovo allestimento di Andreas Kriegenburg e la direzione di Mariss Jansons alla testa dei Wiener Philharmoniker (dal 2 agosto) e “Aida” firmata da Shirin Neshat con il gradito ritorno di Riccardo Muti sul podio ancora dei Wiener (dal 6 agosto). Dopo la “Lulu”, William Kentridge torna a Berg con “Wozzeck” con la direzione musicale di Vladimir Jurowski e Matthias Goerne protagonista (dal 8 agosto). Niente novità nel cartellone 2017 ma non manca un titolo contemporaneo nel cartellone: si tratta del “Lear” di Aribert Reimann, che arriva per la prima volta a Salisburgo in una produzione firmata da Simon Stone con la direzione musicale di Franz Welser-Möst e Gerald Finley nel ruolo eponimo (dal 20 agosto). Completano il cartellone, la ripresa estiva di “Ariodante” dal Festival di Pentecoste con Cecilia Bartoli e le versioni concertanti de “I due Foscari” diretti da Michele Mariotti con l’inossidabile Plácido Domingo e Joseph Calleja (11 e 14 agosto) e di “Lucrezia Borgia” diretta da Marco Armiliato con Krassimira Stoyanova e Juan Diego Flórez protagonista (27 e 30 agosto).

Ricchissimo anche il cartellone concertistico, da questa edizione curato da Florian Wiegand, che prevede la rassegna di musica sacra “Ouverture spirituelle. Transfiguration” (fra i concerti, “Il vespro della Beata Vergine” di Monteverdi con La Capella Reial de Catalunya e Le Concert de Nations gudati da Jordi Savall il 25 luglio), una rassegna sinfonica con i Wiener Philharmoniker diretti da Riccardo Muti, Bernard Haitink, Herbert Blomstedt, Daniel Barenboim e Andris Nelsons, oltre a numerose orchestre ospiti (Berliner Philharmoniker, West-Eastern Divan Orchestra e la Gustav Mahler Jugendorchester fra le altre). Inoltre, concerti da camera, serate di lied con Christian Gerhaher, Elina Garanca e Matthias Goerne, cicli pianistici con András Schiff, Grigory Sokolov e Evgeny Kissin, e due rassegne monografiche dedicate alla musica di Dmitri Shostakovic e Gérard Grisey.

Stefano Nardelli

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