I numeri di Trame Sonore

Parte il 31 maggio la quinta edizione del Mantova Chamber Music Festival: oltre 180 appuntamenti

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Tocca a Schubert aprire a Mantova (31 maggio, ore 20,30) la quinta edizione di Trame Sonore con il Trio in si bemolle maggiore eseguito da Nurit Stark, Danusha Waskiewicz, Monika Leskovar, nella Sala degli specchi di Palazzo Ducale; poi tutti in piazza Santa Barbara alle 21.30 per una gran festa con la Quinta di Beethoven diretta da Umberto Benedetti Michelangeli sul podio di un organico formato dall'Orchestra da camera di Mantova e dalla Simon Bolivar Sinfonietta (creatura europea nata dal Sistema Abreu).

La presenza in cartellone di alcuni concerti sinfonici non significa che il festival abbia rinunciato all'impostazione cameristica, perché in quelle occasioni anche le altre orchestre (Theresia Youth Orchestra, Orchestra Sinfonica Alto Adige, Orchestra da camera di Mantova) non perderanno mai di vista l'insegnamento della musica da camera che richiede la massima attenzione degli strumentisti all'ascolto reciproco.

A parte la grande quantità di concerti (affidati a 400 musicisti da tutto il mondo, si veda il sito www.mantovachamber.com ) e l'ampiamento dei luoghi d'esecuzione (musei, chiese, piazze, palazzi cittadini), da segnalare il Focus Monteverdi, che coinvolge il Claudio Monteverdi Choir di Kyoto, il Coro da Camera Ricercare Ensemble e naturalmente altri ensemble specializzati per celebrare i 450 anni della nascita del compositore.

Nella rassegna non manca la musica contemporanea, ospitata a Palazzo Ducale sotto l'etichetta Wunderkammer, né gli incontri con i solisti. Il guest of honor Alfred Brendel non suonerà, ma sarà presente il 1° giugno per una chiacchierata con Oreste Bossini, nell'ambito di "Un caffè con..." a Palazzo Castiglioni. Mentre il 4 giugno a parlare col pubblico sarà Alexander Lonquich, impegnatissimo al pianoforte per tutta la durata del festival.

Senza togliere nulla alle scelte di grande qualità di Trame Sonore, nello sfogliare il cartellone di Mantova coi suoi 180 appuntamenti, viene tuttavia spontaneo chiederci ancora una volta perché il Ministero continui a misurare l'importanza delle manifestazioni musicali, e di riflesso calibrare i suoi contributi, solo basandosi sul numero delle esecuzioni. Metro che applica sia per le stagioni concertistiche che operano tutto l'anno sia per le singole rassegne. Perché quest'ottica rischia di abbassare la qualità a favore di una sorta di bulimia coatta.

(Stefano Jacini)

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