All’Aquila e Foligno un polittico orchestrale per il terremoto del 2016

Una suite commissionata a Filotei, Gregoretti, Manzoli e Panfili in rappresentanza delle quattro regioni colpite dal sisma

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L’Istituzione Sinfonica Abruzzese in collaborazione con gli Amici della Musica di Foligno e con il sostegno dei rispettivi comuni ha commissionato un’opera collettiva a quattro compositori italiani, ciascuno in rappresentanza di una delle regioni dell’Italia centrale colpite dal sisma del 2016: Marcello Filotei per le Marche, Lucio Gregoretti per il Lazio, Andrea Manzoli per l’Abruzzo e Riccardo Panfili per l’Umbria. Si tratta di una suite orchestrale intitolata Quattro paesaggi italiani, che intende essere un ritratto sonoro, un affresco della memoria, che rappresenti come in un polittico, quattro realtà profondamente legate per caratteristiche naturali, storia e cultura.

Sarà eseguita in prima assoluta all’Aquila il 26 agosto, in uno dei luoghi più suggestivi della città, il parco antistante la Basilica di Collemaggio, e sarà replicata il 29 agosto nell’Auditorium di San Domenico di Foligno, città che quest’anno ricorda il ventennale del terremoto dell’Umbria e che vuole affiancarsi all’Aquila in questo concerto commemorativo. Gli esecutori coinvolti sono l’Orchestra Sinfonica Abruzzese, diretta dal suo direttore principale Ulrich Windfuhr, i tre cori Cantori di Assisi, Coro dell’Accademia di Pescara e Coro Polifonico “Città di Tolentino”, coordinati dal M° Aldo Cicconofri, i tenori Luciano Ganci e Aldo Di Toro, il baritono Giovanni Meoni e il basso Massimiliano Fiorini.

Completa il programma del concerto la giovanile Messa a 4 voci di Giacomo Puccini, che con la sua espressiva liricità ben rappresenta una specifica qualità del repertorio sacro italiano.

«Il nostro intento – affermano Luisa Prayer e Marco Scolastra, direttori artistici delle due istituzioni promotrici del progetto – è celebrare, nel riferimento esplicito al paesaggio dato come tema ai compositori autori della Suite, quello straordinario amore per i propri luoghi d’origine che fa superare anche i momenti più difficili e grazie al quale si può sperare nel successo della ricostruzione e nella rinascita dei centri colpiti: vuole essere la celebrazione di un territorio che è culla di fulgidi esempi dell’arte italiana e che nell’arte e nella musica deve trovare sostegno per la propria rinascita».

(M.M.)

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