Bruxelles: la Monnaie riapre
La sala è stata rinnovata
Ma l’intervento più consistente per la sala è l’impianto di aereazione completamante nuovo: se il precedente si caratterizzava per fare sentire freddo in sala e caldo nei palchi, adesso il condizionamento è ovunque ottimale ed il comfort massimo assicurato. Cambiamenti strutturali invece per il palcoscenico che ha perso la sua pendenza, adesso è perfettamente piatto per evitare i problemi di adattamento degli allestimenti, e sopratutto dotato di quattro modernissimi ascensori di scena che permetteranno montaggi e cambi scena velocissimi e silenziosissimi.
“Dopo trent’anni dagli ultimi lavori di ammodernamento – ha detto Peter De Caluwe, direttore generale della Monnaie – adesso il nostro teatro d’opera è pronto per giocare un ruolo internazionale di primo piano anche negli anni a venire”.
Se l’edificio storico della Monnaie è stato infine adesso restituito alla sua funzione, con un anno di ritardo rispetto al cronoprogramma iniziale, in effetti i lavori non sono ancora terminati essendo ancora in via di completamento il nuovo tunnel sotterraneo che collegherà il teatro all’edificio alle sue spalle che ospita gli atelier e che dovrebbe essere finalmente operativo la prossima primavera. E già Caluwe ammette che anche le facciate dovranno essere prossimamente rifatte. Insomma il teatro riapre , ma con i lavori ancora in corso. E adesso si spera di recuperare gli abbonati persi, circa il 20%, con la programmazione di opere e concerti in vari luoghi di Bruxelles quali la famigerata tenda appositamente costruita per l’occasione e dall’acustica deprecabile. E c’è un deficit nel bilancio 2016, e sicuramente anche in quello del 2017, da fare rientrare.
“Non abbiamo ancora le cifre ufficiali delle spese effettuate per la ristrutturazione della Monnaie - ha spiegato de Caluwe – perché non sono di nostra competenza dato che l’edificio è di proprietà federale. Sul nostro budget invece i costi di funzionamento che nel 2016 sono cresciuti di 6.150 milioni di euro, il 55% dei quali spesi per la tenda, e il 20% dovuto anche alle nuove misure di sicurezza che abbiamo dovuto installare. Di sicuro vogliamo riportare velocemente il bilancio in pareggio, ma senza intaccare il numero di produzioni, così come abbiamo fatto in questi due ultimi anni malgrado le necessarie riprogrammazioni di titoli ed artisti”.
Alma Torretta
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