Milano suona Antica

Il primo concerto del 2017 dell'Accademia di Musica Antica di Milano è stato dedicato a Stradella

Recensione
classica
Il primo concerto del 2017 dell'Accademia di Musica Antica di Milano è stato dedicato a Stradella e affidato alla Nova Ars Cantandi diretta da Giovanni Acciai. Una serata da non credere alle proprie orecchie, anche in senso metaforico. Sia per l'eccellente esecuzione, sia perché la Sacrestia del Bramante di Madonna delle Grazie, una sala da 200 posti, era piena zeppa con gente in coda per strada, che chissà se è riuscita a entrare o almeno ad ascoltare dal chiostro. E come ultimo miracolo quello di un donatore anonimo che ha coperto le spese (artisti e affitto) e che, a detta di Gianni Iudica anima dell'iniziativa, ha lasciato perdere le sue tracce.

In programma alcuni Mottetti concertati a due voci di argomento sacro. In realtà solo due quelli destinati al servizio liturgico perché lo scapestrato Stradella, sempre in fuga da sicari mandati alle sue calcagna dai mariti che aveva cornificato, non ha mai ottenuto un incarico di maestro di cappella in qualche istituzione religiosa. Gli altri sono invece celebrativi della fede, della figura del Cristo, di San Filippo Neri, su testi latini dello stesso compositore. Tutti di fattura sofisticatissima, con inettase impennate di ritmo e sapiente contrappunto. Basti pensare alla composizione strumentale in apertura di serata, la Sinfonia in re minore, o Ave, Regina caelorum per Soprano e Alto (gli ottimi Alessandro Carmignani e Andrea Arrivabene). I passaggi più stupefacenti sono comunque stati gli Alleluja che concludono i singoli brani, dove la fantasia e l'eleganza la fanno da padrone.

Prossimo appuntamento il 20 aprile (ore 21, ingresso libero, ma meglio prenotare) alla Sala del Cenacolo del Museo della Scienza di Milano con Simone Vallerotonda, arciliuto e chitarra, impegnato con compositori romani fra Seicento e Settecento.

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