Costruire con la musica
Che bello donare uno strumento!
Recensione
classica
Fra i maggiori pericoli della crisi culturale e musicale italiana vi è l’egoismo, atteggiamento pericoloso e in realtà autolesionista, per cui le associazioni musicali sono portate a considerare la pluralità di espressioni, la ricchezza di proposte musicali, la presenza dell’altro, più una minaccia alla propria sopravvivenza che una ulteriore risorsa. Tale modello potrebbe estendersi pure ai singoli musicisti, e decreta di fatto la sciagurata vittoria di una strategia politica che non solo toglie fiato alla voce della musica, ma scatena guerre e contrapposizioni tra coloro che dovrebbero, invece, procedere uniti, perseguire gli stessi obiettivi, trovare nell’altro un sostegno, un alleato, un confronto, non certo un nemico da combattere.
Fa un immenso piacere, allora, che Milano Musica, l’associazione per la musica contemporanea di Luciana Pestalozza, realizzi Costruire con la Musica, e dia un segno forte di generosità e lungimiranza. Si tratta di un’iniziativa promossa in collaborazione con Music Fund (organizzazione internazionale, la cui responsabile per l’Italia è Cecilia Balestra, e che si occupa di donare strumenti musicali ai paesi in via di sviluppo) e con il Sistema delle Orchestre e dei Cori Infantili e Giovanili in Italia, nato sul notissimo modello Abreu e lanciato da Claudio Abbado.
La raccolta di strumenti si svolgerà domenica 29 maggio presso i laboratori Scala Ansaldo, con una non stop (ore 11 – 22) di musica eseguita da artisti della più ampia provenienza, dal rock alla musica barocca.
Favorire la nascita e lo sviluppo di un sistema di orchestre giovanili in Italia e creare scuole musicali in Africa e Medio Oriente è un progetto concreto, un obiettivo che può arricchire di senso il nostro lavoro. Ricordo con grande emozione un mio viaggio, due anni fa, in Cameroun, dove tenni due recital pianistici per il pubblico locale, per nulla avvezzo alla musica di estrazione eurocolta. Ma non potrò mai dimenticare l’attenzione, il raccoglimento, la sensibilità di quel pubblico musicalissimo. Lì non ci sono conservatori e scuole, ma una passione – ben nota e davvero travolgente – per la musica. Appena poche settimane prima una corale del luogo aveva eseguito i Carmina Burana, nella versione per coro e pianoforte. Ma il pianoforte tardava ad arrivare a Douala, così per le prove si era usato un balafon. A noi ciò sembra incredibile, da noi non succederebbe mai, ma era il segno, commovente, di una disposizione d’animo che merita il nostro più incondizionato appoggio.
Ognuno può donare uno strumento, contattando Costruire con la Musica.
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