Wiesbaden ha riaperto
Primo teatro in Europa, l’Hessisches Staatstheater ha varato una serie di spettacoli aperti al pubblico da lunedì
Eric Uwe Laufenberg ce l’ha fatta: lo aveva detto e l’ha fatto. Il suo teatro, lo Hessisches Staatstheater di Wiesbaden ha riaperto i battenti al pubblico con una serie di spettacoli a scartamento ridotto ma aperti al pubblico. Il sovrintendente si era distinto nei giorni del lockdown per i toni aggressivi usati in una serie di video diffusi attraverso il sito web del teatro nei confronti dei politici locali e nazionali, non esitando ad accusarli di aver deciso misure sproporzionate e soprattutto di aver agito in violazione della carta costituzionale tedesca.
Approfittando della decisione delle autorità dello Stato federale dell’Assia di bruciare le tappe e autorizzare la riapertura dei teatri fin dallo scorso 9 maggio, nonostante l’opposizione di alcuni dipendenti del teatro che consideravano la decisione affrettata Laufenberg ha varato un programma fatto di serate di lied e di opere in formato ridotto con pochi cantanti e accompagnamento al pianoforte. Severa la riduzione di posti destinati al pubblico, fissati in 200 per la sala grande (capace di circa 1000 posti) e 60 per la sala piccola destinata alle produzioni di prosa. Il pubblico, benché scarso e rigorosamente con mascherina, non è comunque mancato al primo degli appuntamenti del cartellone.
Dopo la serata di lied di Schubert e Mahler del basso Günther Groissbock lunedì 18 maggio ed estratti dal Fliegende Holländer e Arabella con il baritono Michael Volle e il soprano Gabriela Scherer il 20 e il 23, il programma prosegue con una antologia dal Tristan und Isolde con Andreas Schager, Catherine Foster e René Pape questa sera, una selezione di brani dalla Carmen con Annalisa Stroppa e Aaron Cawley il 22 e il 31, quindi una selezione dal Rosenkavalier il 24 e 28, un recital del Merlin Ensemble di Vienna con musiche di compositori sterminati nei lager nazisti il 25, una lettura recital attorno al Tristan di Thomas Mann ideato da Chris Pichler il 26, e il ciclo schubertiano Die schöne Müllerian con il tenore Klaus Florian Vogt il 29. Il programma di giugno è ancora incerto. Unica eccezione per la trilogia di Samuel Beckett allestita dallo stesso Laufenberg, come lo stesso sovrintendente aveva promesso.
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