Una colonna sonora per le Vatican Chapels
All’Isola di San Giorgio Maggiore ricominciano le visite alle 10 cappelle realizzate per la Biennale Architettura nel 2018 con le nuove musiche composte da Antonio Fresa
Era il 2018 quando per la prima volta la Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia accoglieva un progetto promosso dalla Città del Vaticano e ispirato alla Cappella nel bosco progettata nel 1920 nel cimitero di Stoccolma dell’architetto Gunnar Asplund. Dieci architetti di culture e sensibilità lontane come Norman Foster, Teronobu Fujimori, Javier Corvalán, Andrew Berman e Francesco Cellini fra gli altri, hanno riflettuto sul tema della cappella come “luogo di orientamento, incontro, meditazione e saluto” e creato dieci piccoli edifici sistemati nel bosco dell’Isola di San Giorgio Maggiore, che la Fondazione “Giorgio Cini” ha deciso di acquisire nel proprio patrimonio e rendere accessibili ai visitatori dell’isola accanto alle storiche architetture di Andrea Palladio e Baldassarre Longhena create per la comunità di monaci benedettini dell’isola.
Dopo oltre tre mesi di chiusura a causa del coronavirus, anche a San Giorgio si riaprono le porte delle “Vatican Chapels” con una piccola novità: una colonna sonora accompagnerà i visitatori nel percorso attraverso le 11 stazioni del percorso. L’autore è Antonio Fresa, compositore di colonne sonore (fra cui quella per il recente film d’animazione Gatta Cenerentola), che ne ha anche curato l’esecuzione tra Napoli, Milano e Parigi. Si tratta di 11 composizioni, una per ogni cappella più una dedicata al Padiglione Asplund, pensato come preludio al percorso espositivo con il plastico e le riproduzioni dei disegni originali di Gunnar Asplund. Non si tratta di composizioni banalmente meditative ma di pezzi nati quasi da un dialogo fra concezione architettonica e pensiero musicale. La stessa scelta degli strumenti riflette la natura delle varie architetture. Per la costruzione leggera del britannico Foster, ad esempio, con Through, spiega Fresa, “ho scritto un pezzo per cinque flauti, uno basso, due alti e due in do per riportare la sensazione del vento che passa attraverso la struttura architettonica che modifica e modula l’aria. La tensostruttura in acciaio mi ha fatto pensare ai metalli e anche per questo ho inserito un quintetto di flauti a disposizione dell’unica cappella costantemente illuminata, dove il senso del suono e l’architettura coesistono in modo profondo”, mentre per l’alta torre campanaria priva di campana di Sean Godsell in If I want a bell "la musica diventa elemento architettonico e archetipico, simulando il movimento sonoro delle campane”, o per la struttura triangolare disegnata da Andrew Berman “risuona un trio di archi - viola, violino, violoncello - su un pezzo in tre quarti” in Triadic, o ancora per la struttura leggera e riflettente di Carla Juacaba in Chordal Mirrors “con accordi che si alternano, dalla zona bassa del pianoforte a quella alta, si crea un gioco di rifrazione: è un brano che entra davvero nell’opera architettonica.” Il lavoro di Antonio Fresa non sarà fruibile soltanto attraverso le audioguide curate da D’Uva a disposizione dei visitatori all’Isola di San Giorgio. È in programma anche la pubblicazione in un album “VATICAN CHAPELS - A soundtrack experience” prodotto Adesiva Discografica distribuito da Self Distribuzione.
Il prossimo 2 luglio alle 18 in diretta streaming diffusa sulla pagina Facebook @Visitcini è in programma una visita molto speciale delle Vatican Chapels guidata da Renata Codello, direttore affari istituzionali della Fondazione “Giorgio Cini”, con una selezione dei brani di Antonio Fresa eseguite dal vivo dallo stesso compositore al pianoforte nel bosco dell’isola di San Giorgio.
Per informazioni www.visiticini.com
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