Torna a vivere il Teatro Verde

Riapre il teatro all’aperto nell’Isola di San Giorgio a Venezia inaugurato nel 1954 e progressivamente abbandonato

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Il Teatro Verde
Il Teatro Verde

Il Teatro Verde nell’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia tornerà presto a nuova vita. Quello che a detta di Kathrin Hepburn è “il più bel teatro del mondo” giaceva da diversi anni in stato di abbandono con la cavea invasa in parte dalla vegetazione e il palcoscenico a rischio crollo. La Fondazione “Giorgio Cini”, che abita da diversi decenni gli spazi dell’antico complesso benedettino dell’isola ed è proprietaria del teatro, ha deciso il suo recupero attraverso la pulizia profonda e il necessario consolidamento della struttura.

Il progetto di un grande spazio performativo all’aperto si deve a Luigi Vietti e Angelo Scattolin, che nel 1952 immaginarono una struttura che si ispira ai teatri greci per la forma della cavea in pietra e ai teatri di verzura delle ville venete per la scenografia naturale fatta di cipressi secolari e l’isola del Lido sullo sfondo. La cavea può contenere circa 1350 spettatori, il palcoscenico esagonale ha un fronte di 56 metri e un’estensione di circa 210 metri quadri. La buca destinata all’orchestra può contenere fino a 150 musicisti.

Nel 1954 il neonato Teatro Verde ospitò una stagione estiva del Teatro La Fenice con l’Arianna di Benedetto Marcello con Antonietta Costa protagonista e la direzione musicale di Gianandrea Gavazzeni e il sacro teatro Resurrezione e vita su sceneggiatura e regia di Orazio Costa con le musiche di Virginio Mortari oltre a due concerti sinfonici diretti da Dimitri Mitropoulos. Dopo qualche stagione estiva consacrata a vari allestimenti goldoniani ma anche ai i Nô giapponesi del Teatro Imperiale di Tokio e a tragedie classiche presentate dal Teatro Nazionale Greco di Atene, la lirica fece ritorno nel 1958 con Giulietta Simionato, Renata Scotto e Gian Giacomo Guelfi protagonisti di una Carmen diretta da Angelo Questa con la regia di Enrico Frigerio. Nello stesso anno Carla Fracci e Mario Pistoni furono i protagonisti del balletto Romeo e Giulietta di Prokof’ev con la coreografia di John Cranko e il Balletto del Teatro alla Scala. Nei decenni successivi il Teatro Verde ospitò quasi esclusivamente spettacoli di danza, specialmente dopo la convenzione stipulata nel 1999 fra la Fondazione “Giorgio Cini” e La Biennale di Venezia suggellata dallo spettacolo Parabola della coreografa Carolyn Carlson, allora direttrice artistica del Settore danza. La collaborazione fra le due istituzioni si interruppe nel 2003 e in seguito il Teatro Verde venne utilizzato solo in qualche rara occasione. L’ultima è stata la rassegna L.i.VE Live in Venice, che ha ospitato Ludovico Einaudi e Paolo Fresu, Rufus Wainwright, e Blonde Redhead nel 2012 e Patti Smith nel 2013. Da allora, la lunga chiusura.

La riapertura è annunciata il prossimo 10 aprile in concomitanza con l’inaugurazione della grande mostra Homo Faber organizzata dalla Michelangelo Foundation negli spazi della Fondazione “Giorgio Cini”. Per ora non sono in programma spettacoli, ma il Teatro Verde sarà inserito nel circuito riservato ai visitatori delle preziose architetture nella piccola isola davanti a San Marco. In occasione della riapertura del Teatro Verde, verrà presentata una serie di opere audiovisive dal titolo La maschera del tempo curate da Ennio Bianco e realizzate dall’artista Mattia Casalegno in collaborazione con il compositore elettronico Martux_M (Maurizio Martusciello). Attraverso l’utilizzo della modellazione tridimensionale, i lavori si propongono di affrontare i temi della storia, degli spettacoli, del presente e del futuro di un gioiello architettonico e paesaggistico per troppo tempo abbandonato.

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