Teatri siciliani in crisi

Bellini di Catania: la Procura indaga sui finti straordianri

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Potrebbe costituire l'occasione di un taglio netto col passato (e non solo l'ennesimo, preoccupante taglio di fondi), per le istituzioni musicali siciliane, la bocciatura - decretata dal Commissario dello Stato - della 'Tabella H' entro la finanziaria regionale: la Tabella H, ovvero un elenco di associazioni (e relative cifre) riformulato ogni anno direttamente dai consiglieri regionali, è stata infatti nel recente passato politico siciliano uno strumento assai discrezionale (e perciò spesso clientelare) per assegnare fondi a qualsiasi iniziativa - più o meno - culturale, finendo inopinatamente per sancire persino il finanziamento di quelle realtà riconosciute in precedenza da altre leggi di settore. Il presidente Crocetta aveva già dichiarato di volerla abolire, ma poi - per le pressioni di molti consiglieri, e nonostante i mugugni di quelli M5S - l'aveva lasciata in vita, forse anche per non tenere in sospeso altri mesi gli operatori del settore. La bocciatura rimescola ora le carte, e ha spinto le istituzioni a convocarsi in 'Stati generali dello spettacolo in Sicilia': la riunione, tenutasi lo scorso lunedì, ha portato alla proposta - tra le altre - di istituire un FUS regionale, sul modello di quello nazionale. Tutto questo, mentre il Teatro Massimo Bellini (una delle realtà che più drammaticamente soffrirebbe dei tagli previsti) è turbato da un'indagine della Procura riguardante dipendenti (nessuno tra le masse artistiche) assenteisti o mendaci nel dichiarare e certificare i propri straordinari; un peculato risalente ad alcuni anni fa (2007-08) e, sembra, non eclatante nei numeri, ma che certo non aiuta - nonostante le dichiarazioni di fiducia e serenità rilasciate dagli stessi vertici del Teatro e dal presidente Crocetta - l'immagine dell'istituzione catanese in un frangente così delicato, risollevando anzi vecchie ruggini relative alla passata sovrintendenza.
Alessandro Mastropietro

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