TAI Fest, improvvisazione a Milano
Tre giorni al Masada per una rassegna da scoprire
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Non solo interessante musicalmente, ma anche in un certo senso significativo dal punto di vista umano e di politica culturale, è l’appuntamento milanese con la terza edizione del TAI Fest, che si tiene al Masada di Viale Espinasse dal 13 al 15 aprile.
Significativo perché è un festival che fa ruotare attorno alla musica improvvisata una serie di stimoli davvero vari, con suggestioni che arrivano dai migliori esiti della sperimentazione contemporanea, dell’industrial, oltre che ovviamente del jazz.
Significativo perché poggia su una base di forte volontariato, elemento che da un lato testimonia una dedizione e una “necessità” artistica che va al di là delle convenienze, ma che dall’altro non può che far riflettere – una volta di più – sulla vergognosamente scarsa attenzione che le istituzioni prestano a iniziative di questo tipo.
Improvvisazione e visual in connessione, questa la formula cui ci ha abituato la Tai No-Orchestra e che troverà nei tre giorni del festival svariate combinazioni (qui il programma completo) cui daranno il loro contributo nomi come Roberto Masotti, Massimo Falascone, Claudio Lugo, Nino Locatelli, Alessandra Novaga, Mario Arcari, Massimiliano Milesi, Silvia Bolognesi, Riccardo Luppi, Alessandro Bosetti, Stefano Giust, Alberto Braida, Guido Mazzon, Daniele Cavallanti, Gaetano Liguori e molti altri.
Una di quelle cose che se la si vede/sente a Berlino o New York si torna in Italia magnificando le vivacità di quelle scene musicali. Accade a Milano, è un appuntamento decisamente da non perdere per chi ama questo tipo di traiettorie. E anche per chi ancora non le conosce. Consigliato!
(Enrico Bettinello)
Significativo perché è un festival che fa ruotare attorno alla musica improvvisata una serie di stimoli davvero vari, con suggestioni che arrivano dai migliori esiti della sperimentazione contemporanea, dell’industrial, oltre che ovviamente del jazz.
Significativo perché poggia su una base di forte volontariato, elemento che da un lato testimonia una dedizione e una “necessità” artistica che va al di là delle convenienze, ma che dall’altro non può che far riflettere – una volta di più – sulla vergognosamente scarsa attenzione che le istituzioni prestano a iniziative di questo tipo.
Improvvisazione e visual in connessione, questa la formula cui ci ha abituato la Tai No-Orchestra e che troverà nei tre giorni del festival svariate combinazioni (qui il programma completo) cui daranno il loro contributo nomi come Roberto Masotti, Massimo Falascone, Claudio Lugo, Nino Locatelli, Alessandra Novaga, Mario Arcari, Massimiliano Milesi, Silvia Bolognesi, Riccardo Luppi, Alessandro Bosetti, Stefano Giust, Alberto Braida, Guido Mazzon, Daniele Cavallanti, Gaetano Liguori e molti altri.
Una di quelle cose che se la si vede/sente a Berlino o New York si torna in Italia magnificando le vivacità di quelle scene musicali. Accade a Milano, è un appuntamento decisamente da non perdere per chi ama questo tipo di traiettorie. E anche per chi ancora non le conosce. Consigliato!
(Enrico Bettinello)
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