Scala: Puccini e i new media

Una mostra al Museo della Scala

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 ritratto di Puccini rielaborato in digitale dall'artista 3D Hadi Karimi
ritratto di Puccini rielaborato in digitale dall'artista 3D Hadi Karimi

Bertelsmann e Archivio Ricordi lo scorso aprile hanno presentato a Berlino una mostra dedicata a Puccini e ai nuovi media, che il 24 ottobre è arrivata al Museo della Scala col titolo Puccini - Opera Meets New Media. Il visitatore rimane ammirato dai primi passi della tecnica dei suoni riprodotti e delle immagini in movimento, quando facevano capolino i dischi a 78 giri in vinile e il cinema non era più ridotto a brevi sequenze di treni che investivano il pubblico, ma cominciava a raccontare storie. Un dato è abbastanza indicativo di quanto stava succedendo, se uno spartito per voce e pianoforte di arie d'opera a fine Ottocento era venduto al massino per millecinquecento copie, nei primi decenni del Novecento un disco registrato da Enrico Caruso raggiungeva il milione di copie. Le nuove tecnologie all'epoca furono in realtà viste come una minaccia all'editoria musicale, anche perché ponevano seri problemi di diritti d'autore, ma presto si rivelarono fondamentali per la diffusione della cultura musicale. I cimeli esposti, dal film muto di Madama Butterfly(con colonna sonora aggiunta di pianoforte) interpretato da Mary Pickford alle cartoline o ai piatti con scene di opere pucciniane, nella mostra finiscono in realtà a proiettarci nel futuro. Come per esempio i bozzetti originali della prima di Turandot che, trattati dall'intelligenza artificiale, rivivono con una straordinaria luminosità e ricchezza di particolari. Insomma la visita non si riduce a uno sguardo al passato.

L'esposizione milanese, rispetto alla berlinese è impreziosita da alcuni costumi emblematici: quello di Turandot per Birgit Nilsson nel 1958 diretta da Antonino Votto, quello di Tosca per Renata Tebaldi diretta da Victor De Sabata e il più recente per Anna Netrebko con Riccardo Chailly sul podio. Presenti alla conferenza stampa, il sovrintendente Dominique Meyer, Donatella Brunazzi direttrice del Museo della Scala, Pieluigi Ledda direttore dell'Archivio Storico Ricordi, Gabriele Dotto curatore con Christy Thomas Adams e Ellen Lockhart della mostra, che rimarrà aperta fino al 12 gennaio.

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